UNA SOLUZIONE DIPLOMATICA PER EVITARE LA CATASTROFE
di Salvatore Carrara*
Eccoci nel nuovo anno che, purtroppo, al momento, non ci presenta prospettive positive per la risoluzione dei problemi che ci ha lasciato il 2023. I conflitti si moltiplicano e assistiamo a un pericoloso espandersi delle aree di crisi. Ormai i consumi maggiori nel mondo sono nel campo delle munizioni di tutti i tipi e di tutti i calibri, senza menzionare il numero di vittime di tutte le età. Non sembra essere iniziata un’era di pace e di prosperità per questo nostro povero mondo. L’ultima a sopraggiungere è la necessità delle merci e dei trasporti energetici di circumnavigare l’intero perimetro del continente africano per giungere in Europa, a causa delle azioni terroristiche e di pirateria da parte degli Huthi, gruppo armato dello Yemen, in prevalenza Sciita Zaydita, nato alla fine del XX secolo e diventato attivo in questo secolo con funzione antigovernativa e con un’organizzazione armata conosciuta come i Partigiani di Allah.
Da parte occidentale, si nota una certa stanchezza nel sostegno all’ Ucraina, ormai ridotta a un cumulo di macerie, e si comincia a parlare di ricostruzione del Paese alla quale sono interessati tutti. Questo ormai annoso conflitto, che ha visto l’impegno dell’Occidente nel fornire aiuti un materiali e mezzi militari, non riesce a trovare alcuna possibilità di soluzione diplomatica di pace, anzi sta esacerbando pericolosamente la situazione, tanto da portare la NATO ad organizzare una esercitazione con l’impiego di tutti i mezzi disponibili, coinvolgendo ben 90.000 uomini di tutti i paesi membri dell’Organizzazione.
Il conflitto fra Israele e Hamas, organizzazione politica terroristica palestinese, islamista sunnita e fondamentalista, che il 7 ottobre 2023 ha attaccato di sorpresa il territorio israeliano dalla striscia di Gaza, compiendo degli ignobili crimini, sta innalzando pericolosamente il livello di tensione in Medio Oriente con il coinvolgimento diretto e indiretto di molti Paesi e organizzazioni terroristiche anti Israele.
Nonostante gli sforzi diplomatici, la soluzione non è di facile soluzione e il conflitto si espande di giorno in giorno.
La speranza è che i responsabili della politica mondiale si rendano conto della catastrofe umanitaria che potrebbe scatenarsi e che riescano a pensare che è indispensabile trovare una soluzione che porti ad una convivenza civile, mettendo da parte tutte le mire espansionistiche e la ricerca del potere che potrebbero causare la cancellazione dell’intera umanità.
SPERIAMO!
*Salvatore Carrara è generale di C. A in pensione, Presidente dell’Associazione Nazionale Ufficiali Provenienti dal Servizio Attivo (ANUPSA), membro del Consiglio Direttivo del Comitato per i Diritti e le Libertà Civili, Vice Presidente Nazionale e Responsabile Nazionale per la Geostrategia, Difesa e Sicurezza di Democrazia Liberale
Fonte Foto: Flickr – Amtec Photos – CC BY-SA 2.0 Deed