Una disgrazia di nome Trump

Una disgrazia di nome Trump

di Guido Di Massimo

Una disgrazia di nome Trump si è abbattuta sugli Stati Uniti d’America. Nelle democrazie capita a volte che il popolo si innamori di uomini forti e decisionisti. Tranne rare eccezioni si va incontro al baratro. Ne sappiamo qualcosa noi in Europa.
Negli USA il grande partito repubblicano – the Grand Old Party – che seppe dare al paese presidenti come Eisenhower e Reagan, ora ha dato al suo paese un Trump che ha del mondo l’idea che si è fatta facendo affari miliardari come immobiliarista di successo. E vede il mondo come un enorme mercato dove trattare dall’alto della sua arrogante presunzione, un mondo dove “acquistare o prendersi” intere regioni o paesi: Groenlandia, Canada, Panama, e Gaza per farne una specie di Costa Azzurra.
Gli Stati Uniti sono un grande paese con istituzioni radicate da oltre due secoli dove il potere è frenato e bilanciato da contropoteri che si spera riescano a limitarlo. Ma in politica estera i contropoteri sono limitati, e in ogni modo i freni intervengono necessariamente sempre dopo l’azione. Nel frattempo, molti danni possono essere fatti, e già ne sono stati fatti.
Quella parte d’Europa che si chiama Ucraina, che è stato aggredita dalla Russia di Putin, che ha dato al mondo l’esempio di come un popolo sa difendere il proprio paese, che è stata finora sostenuta dall’Europa e dall’America pre-Trump, viene ora sbeffeggiata e accusata da un Trump quale responsabile e causa dell’aggressione subita. Siamo al completo ribaltamento della realtà, all’accettazione della versione russa della realtà, vecchia inveterata abitudine della Russia sovietica che aveva il “vizietto” di riscrivere la storia come necessario al momento aggiornando libri e enciclopedie e ritoccando foto per far sparire o comparire personaggi come più conveniente per la realtà da creare.
Trump è “uomo forte” e tratta solo con “uomini forti”. Tratta quindi con Putin. Chi è più forte di Putin che ha la forza “morale” e materiale di far imprigionare, avvelenare e uccidere i propri oppositori, che regge il paese che “presiede” con la forte mano della polizia e dei servizi segreti? È con lui che Trump tratta, è con lui che si vuole accordare, alle spalle dell’Ucraina e voltando le spalle all’Europa. Un’Europa purtroppo malata e drogata dalla sicurezza di cui godeva colpevolmente fidando negli USA, certa di avere diritto alla pace senza preoccuparsi del come garantirsela, malata di irresponsabile pacifismo.
Ora l’Europa si sente sola, sola con un’Ucraina che continua a subire bombardamenti giornalieri da un Putin che riabilitato da Trump già parla di area euro-asiatica sognando il ritorno all’impero sovietico e il vassallaggio dell’Europa. Siamo in una situazione disgraziata, ma ci sono tutti gli elementi perché da un danno possa scaturire un successo: saprà l’Europa svegliarsi dal lungo torpore, unirsi politicamente e affrontare i problemi che ha di fronte con coraggio, responsabilità e lungimiranza? In questo caso Trump non sarebbe stata una disgrazia ma una fortuna.

Fonte Foto: Flickr.comGage SkidmoreCC BY-SA 2.0

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