UN TEMPO PAESE DI EROI, POETI, SANTI E NAVIGATORI, OGGI DI MEDIOCRI
di Roberto Tumbarello
Non bastava il cognato ministro, adesso anche la sorella Arianna al potere. La Premier la promuove responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia. Anche il partito, non solo il governo, è suo. Molti sono perplessi – chissà come la pensano i cofondatori La Russa e Crosetto – e chiedono un congresso. Forse sta esagerando. Altro che post fascismo. Mussolini era un chierichetto a confronto. Così la Meloni, blindata dalla famiglia, si sente più sicura. Quale sarà il ruolo di Giambruno? Ginevra a capo dell’infanzia sovranista? Chissà le vignette di cui ci lamenteremo perché insolenti. Adesso ci penserà la moglie – la Premier non è riuscita a controllare la loquacità inopportuna del cognato – a controllare Lollobrigida. L’ultima sua boutade è che molti poveri sanno mangiare meglio dei ricchi. Infatti vanno a pranzo e cena alla Caritas per l’abilità degli chef e la qualità del menù.
Senza farlo sapere alla gentile ospite, Biden o Macron o la von del Leyen, e persino Putin, avrebbero pagato i miserabili 80 € che quattro imbecilli italiani lasciarono in sospeso in un ristorante di Berat (Albania) scappando. Il Premier albanese, invece, l’ha rinfacciato con una visibile soddisfazione alla Meloni a tavola, mortificandola davanti a tutti. Bene fece lei a incaricare l’ambasciatore di saldare subito quel conto a proprie spese. Forse su chi credeva di fare una bravata dovrebbe intervenire la magistratura italiana. Sempre inopportuna, invece, l’opposizione ha chiesto col denaro di chi è stato pagato quell’insoluto. L’ambasciata ha dovuto fare un comunicato per precisare che a sborsare gli 80 € è stata la Premier. Speriamo, però, che la lezione le sia servita e non faccia più vacanze di testa sua. Non essendo una cittadina qualsiasi, che può andare ovunque a scrocco con tutta la famiglia, ma la Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, non può accettare l’ospitalità di un paese straniero, senza avere programmato la visita col protocollo di Stato e controllato l’opportunità politica. A Edi Rama è bastato lusingarla – l’ha quasi adescata – dicendole di essere un suo grande ammiratore. Ma non aspettava altro per togliersi uno dei tanti sassolini dalla scarpa con l’Italia. Mentre lei decide ingenuamente di intraprendere un viaggio rischioso, che cosa fanno i suoi consiglieri e collaboratori? Almeno loro dovrebbero sapere come ci si comporta e impedirle di recarcisi, per evitarle ciò che è accaduto. Risarcire l’oste non è bastato a eliminare le ferite alla dignità di quella breve è inopportuna vacanza. La Premier italiana non deve correre il rischio di farsi mortificare pubblicamente da chi la ospita. Spero che questa lezione le sia bastata e non ripeta l’errore.
Le lobby sono un bel deposito di voti, ma condizionano l’azione di governo che deve privilegiarle rispetto a chi non ne fa parte. E non è leale. Tassisti, balneari, contadini, pescatori, partite IVA ed evasori fiscali assicurano una buona base elettorale, anche se non si governa come Dio comanda. Però, crea dissenso nella maggioranza perché ci sono partiti più avvantaggiati di altri. Per di più, il governo finisce ostaggio delle lobby che pretendono sempre più privilegi.
L’Italia invecchia rapidamente e le pensioni sono in pericolo. Le nascite sono inferiori ai decessi. Nascono meno creature di quante né muoiono. Come si farà nei prossimi anni a corrispondere le pensioni? A chiederselo è proprio il ministro dell’Economia Giorgetti. Le coppie ricche mettono al mondo un solo figlio perché la moglie non vuole sciupare il proprio corpo in modo da evitare che il marito le preferisca una donna più giovane. La povera gente stenta ad arrivare alla fine del mese pur senza avere prole, quindi non ne mette al mondo perché i figli costano. Il governo, che si lamenta della denatalità, ma non viene incontro alle coppie, fornendo assistenza e garanzie, ha componenti contrastanti. La Lega, infatti, insiste su quota 41, che consentirebbe a chi ha 41 anni di contributi di andare in pensione come quando, tanti anni fa esistevano le famiglie numerose e la vita media era più breve. La fertilità conta sul ceto medio che non se la passa sempre bene e non può consentirsi più di un figlio.
Ce la siamo suonata e cantata per un po’ di tempo – PIL alle stelle, economia migliore del mondo, occupazione totale – ma al momento di allestire la legge di bilancio, fondamentale per la vita del Paese, si scopre che i cittadini dovranno stringere la cinta. Ne soffriranno, come sempre, la scuola e la sanità, cioè la cultura e la salute. Forse abbiamo esagerato nel sostituire l’intera vecchia dirigenza, avendone il diritto ma non i personaggi adeguati. Non ci siamo ricordati che prima o poi i nodi vengono al pettine. Non abbiamo ancora una classe dirigente del livello che spacciavamo in campagna elettorale. La pacchia non è finita per l’Europa ma per noi, che ora chiediamo a Bruxelles di potere aumentare il debito di bilancio.
Quante donne sarebbero ancora vive se conoscessero i proverbi e ne seguissero la saggezza. “Mogli e buoi dei paesi tuoi” nasce dall’esperienza millenaria e non può sbagliare. Ci sono tradizioni e religioni che ancora oggi non rispettano la donna e non ci può essere dialogo né amore con chi è cresciuta con la morale cristiana. Altre si sarebbero salvate se non fossero state attratte da uomini la cui violenza o disturbi mentali si percepiscono al primo bacio, se non addirittura al primo sguardo. Da gennaio a luglio di quest’anno sono state uccise dall’ex compagno o dal fidanzato 71 donne, persino adolescenti. Molte di loro si sarebbero salvate se avessero letto un giornale o guardato di tanto in tanto un TG, o i genitori le avessero avvertite di non recarsi da sole all’ultimo appuntamento. Eppure lo predicano continuamente sociologi, insegnanti, sacerdoti e persino qualche politico. C’è addirittura chi è andata ingenuamente a denunciare il fidanzato, coinvolto nel traffico di droga, ma figlio del maresciallo che verbalizzava. Non poteva uscire viva dalla caserma, quella povera ragazza. Su suggerimento di Salvini, il sottosegretario leghista alla giustizia Ostellari annuncia la presentazione di un disegno di legge che prevede la castrazione chimica per porre fine a tanta violenza. I trasgressori – stupratori, ladri, assassini – sanno di compiere un atto gravemente illecito e che prima o poi finiranno in prigione. Ma agiscono sotto un impulso irrefrenabile. Il numeroso gruppo di giovinastri che a Palermo violentarono una ragazza di 19 anni, dopo averla fatta ubriacare, sono persone che hanno bisogno di aiuto, che solo una maggiore cultura gli può dare. Anziché assolverli, i genitori cerchino di affidarli alle cure di uno psicologo. Servirebbe, invece, una legge che istituisca controlli psichici periodici per chi svolge mansioni pubbliche delicate, come l’infermiera inglese che ha ucciso sette neonati in ospedale o l’educatore che insidia la ragazzina o il pilota dell’aereo che si suicida con tutti i passeggeri. Se ci fossero tali controlli non potrebbero svolgere queste attività.
Ci mancavano i musulmani. Gli africani, invece, sono brava gente perché, essendo ancora animisti, non sono condizionati da una religione. Ma adesso sono troppi. Protestano anche i sindaci del PD che non sanno come e dove ospitarli. Anche l’immigrazione è diventato un fenomeno sproporzionato. La soluzione non è pagare libici e tunisini perché impediscano ai migranti di partire. E facile capirlo. Sono soldi buttati. Ci vogliono altre iniziative, più efficaci ma umane. Del resto, stando così le condizioni dell’Africa anche il nostro ministro dell’Interno e io cercheremmo di fuggire, se fossimo al loro posto. È riusciremmo a bypassare facilmente gli ingenui ostacoli che Meloni e Von der Leyen cercano di creare.
Crescendo la domanda, nonostante l’inflazione, si è abbassato il prezzo della “coca” – non della Coca-Cola, che invece cresce, ma della Cocaina – quindi si allarga la platea dei consumatori. Non solo nelle grandi città e nell’alta borghesia, ma anche nei piccoli centri e persino nei bassifondi. È un’offerta speciale per attirare i meno abbienti, ma poi il prezzo aumenterà quando si abitueranno e non potranno farne a meno. Finalmente l’estasi degli idioti è alla portata di tutti, persino dei disoccupati, che, però, per procurarsela dovranno delinquere.
Ora sono in tanti a drogarsi, troppi. C’è persino chi si mette alla guida dell’auto dopo avere assunto una buona dose di droga e spesso uccide sulle strisce pedonali o alla fermata dell’autobus. L’intensa diffusione è in un certo senso come una legalizzazione. Lanciano, infatti, l’allarme i procuratori di Roma e Milano che la situazione è ormai fuori controllo. Per ingraziarsi una tale riserva di voti è probabile che la politica bipartisan, anziché intervenire, ne promuova la distribuzione attraverso il servizio sanitario nazionale.
Suggerisco di dimenticare che esiste la sinistra. In effetti, conta così poco che è come se non ci fosse. Ma la fanno risuscitare ogni giorno i Fratelli d’Italia e i giornali affiliati che in tutti gli interventi, interviste e titoli di prima pagina sentono la necessità di dare la colpa alla sinistra che non ha alcun potere. Nel caso del generale rimosso dal ministro della Difesa, che non è del PD, si legge “La sinistra vuole il gulag o la sua lapidazione?”. È come se avessimo un complesso di inferiorità nei confronti del PD. Gli stiamo dando troppa importanza. Pensiamo a governare bene e dimentichiamo che esista, anzi che sia esistito. Parla persino la Montaruli che dignità vorrebbe che stesse zitta, almeno fino a quando la gente dimenticherà che è stata condannata a un anno e sette mesi per essere stata sorpresa con le mani nella marmellata.
Come mai, solo adesso che è al governo la destra sovranista, si sono svegliati tutti coloro che hanno opinioni reazionarie? Non si rendono conto di accrescere i problemi della Meloni, che in questi casi si volta dall’altra parte e il cui clan è già abbastanza sovversivo? Ma a loro non importa nulla perché ora finalmente si sentono protetti. Troppi uomini minuscoli si paragonano a Giordano Bruno, frate domenicano vissuto nel XVI secolo, senza rendersi conto dei rischi che affrontava contrastando con le sue teorie filosofiche lo spietato potere vaticano che lo condannò al rogo perché eretico. Mentre loro farneticano protetti dal potere post fascista che è al governo.
Da un generale più anziano, che lo ha conosciuto da giovane tenente, apprendo che Vannacci è stato un ufficiale brillante che ha fatto una carriera fulminea. Tuttavia, dopo avere inviato alla procura militare due esposti per denunziare il decesso di suoi soldati causato dall’uranio impoverito durante una missione in Somalia, è caduto in disgrazia ed è stato confinato in incarichi marginali da tavolino, seppure con regolari promozioni. Quindi, il libro può essere il suo modo di reagire a un’ingiustizia subita. Infatti, dopo anni trascorsi nel dimenticatoio, adesso tutti si occupano di lui. Salvini, che suppongo non legga un libro da quando ha lasciato la scuola, e dice di volerlo leggere, nell’illusione che i post fascisti, delusi da Crosetto, votino per lui.
Le posizioni dei tre partiti che formano la maggioranza di governo sono diverse. Fratelli d’Italia sono divisi, una parte con Crosetto, un’altra col generale. Come al solito la Meloni non si pronuncia. Salvini è ovviamente col dissidente e Forza Italia col ministro. Mentre la sinistra ha perso l’occasione per non immischiarsi e lasciare la maggioranza a litigare. Tutti dimenticano che, oltre agli elettori, anche il mondo ci guarda e forse è sorpreso.
Vannacci ha ragione di dire che molti italiani la pensano come lui. Sarebbero, quindi, più utili libri moralizzatori in difesa dei diritti umani che il suo per compiacere i reazionari. Il generale faceva certamente da tanti anni le riflessioni che nessuno ha voluto pubblicargli. È vero che ha il diritto di esprimere la propria opinione. Se no, che democrazia è la nostra? Ma non sarebbe più saggio esprimere idee più educative e liberali? Forse avrebbero dovuto ascoltarlo anche quando denunciò i problemi causati dall’uranio impoverito. Speriamo che il ministro della Difesa vada più a fondo nell’inchiesta, anziché limitarsi a destituirlo e definirlo farneticante.
Il nostro, però, è un grande popolo che risolve i problemi e le dispute buttandoli nel ridicolo. Il generale si dice erede di Cesare, il più grande stratega della storia, ma anche notoriamente bisessuale. Cioè mezzo frocio, per usare un termine politicamente desueto, ma che il discendente rimpiange. Chissà se anche il suo idolo è da disprezzare o alla fine spezza una lancia, magari inconsapevolmente in favore dell’omosessualità. E se anche il generale fosse un po’ gay? E per mascherare……. Pure De Angelis la pensa certamente allo stesso modo da quando fu celebrato il processo per il genocidio alla Stazione di Bologna. Ma lo rivela solo adesso perché ci sono i suoi sodali al potere. Non sa il portavoce del Governatore del Lazio che non fa un buon servizio alla propria causa. Perché è vero che molti di noi sono ignoranti e ci beviamo qualsiasi fandonia lui racconti, ma la maggior parte degli elettori sono persone sagge e intelligenti, che, scontente di tutti, hanno voluto provare anche l’esperienza sovranista. Non facciamoli pentire di averci votato.