RIPRISTINARE L’IMMUNITÀ PARLAMENTARE, GARANZIA, NON PRIVILEGIO!

RIPRISTINARE L’IMMUNITÀ PARLAMENTARE, GARANZIA, NON PRIVILEGIO!

di Giuseppe Gullo

Fa specie che un liberal debba riconoscere che la proposta più seria e innovativa in materia di Giustizia fatta in questa campagna elettorale provenga da FDI per bocca del suo candidato di punta nel settore e cioè l’ex Procuratore aggiunto di Venezia Nordio. In una dichiarazione molto bene formulata e argomentata, l’ex PM e possibile Guardasigilli di un Governo Meloni, afferma che lo squilibrio tra magistratura e politica che si è verificato negli ultimi decenni deve essere corretto e che un provvedimento utile in questa direzione è il ripristino dell’autorizzazione a procedere del Parlamento per promuovere l’azione penale nei confronti di un suo membro come previsto dall’art.68 della Carta, modificato con legge costituzionale n. 3/1993. Parole sacrosante alle quali hanno risposto piccati esponenti della Lega liquidandole come non prioritarie, senza alcun commento da parte di esponenti degli altri maggiori partiti; un silenzio, questo, veramente imbarazzante ed eloquente circa l’assoluta subalternità del PD alla sua ala giudiziaria e filo ANM.

E’ sicuramente utile ripercorrere brevemente la storia dell’Istituto le cui origini risalgono all’Inghilterra del XVII secolo, introdotto come contrasto all’abuso della carcerazione come strumento per togliere di mezzo gli oppositori politici. I costituenti italiani si posero il problema e ne discussero a lungo concludendo che era preferibile rischiare che venisse commesso qualche abuso, ma che era necessario preservare il Parlamento e i suoi membri dall’uso improprio dell’azione penale. Venne approvato l’art. 68 prevedendo le guarentigie a tutela della funzione parlamentare, e in particolare:

I membri del Parlamento non possono essere perseguiti per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a procedimento penale, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, salvo che sia colto all’atto di commettere un delitto per il quale è obbligatorio il mandato o l’ordine di cattura. Eguale autorizzazione è richiesta per trarre in arresto o mantenere in detenzione un membro del Parlamento in esecuzione di una sentenza anche irrevocabile”

Sull’onda emotiva delle inchieste della Procura di Milano del 1992, la norma venne modificata eliminando la prima parte del secondo comma, quella che richiedeva l’autorizzazione per l’inizio del procedimento penale, e in tal modo la politica certificò la sua resa incondizionata alla magistratura.

Lo squilibrio già in atto tra i poteri dello Stato si accentuò a favore dell’ordine giudiziario ed iniziò quel periodo in cui siamo ancora immersi, assolutamente devastante per l’equilibrio tra i poteri dello Stato, di cui sono testimonianze gli scandali e gli abusi denunciati in tanti libri editi recentemente che hanno avuto vendite record in libreria.

Da quel momento, in un crescendo impetuoso, l’ordine giudiziario ha invaso e occupato il campo del potere esecutivo e passo dopo passo quello del legislativo ponendo veti o, al contrario, pretendendo l’adozione di determinati provvedimenti. Abbiamo assistito all’abbattimento per via giudiziaria di partiti che avevano scritto la storia dell’Italia repubblicana, lo sdoganamento di altre formazioni che erano state ai margini della vita politica perché non incluse nell’arco costituzionale, l’aperta contestazione di governi legittimamente eletti e del Presidente del Consiglio in carica, destinatario di avvisi di garanzia notificati a mezzo stampa, di altri governi di differente orientamento messi in crisi da inchieste rivelatesi infondate. Insomma, la politica in ginocchio davanti alla Magistratura.

Oggi si parla finalmente di reintrodurre una norma, l’autorizzazione a procedere contro i membri del Parlamento, che non è tutela della casta ma garanzia di autonomia e riaffermazione del primato della politica sull’ordine giudiziario. Non è questo un interesse primario e urgente degli Italiani? Lo è, perché dall’equilibrio tra i poteri dello Stato dipende il corretto funzionamento delle Istituzioni e con esso la tutela dei diritti di tutti. Un concetto alto della funzione e dei compiti della Politica, quale quella immaginata e realizzata dai Costituenti, è la prima garanzia contro ogni forma di prevaricazione e una pre-condizione per adottare scelte che siano nell’interesse generale.

È questa una battaglia che dovrebbero intestarsi le forze politiche che si richiamano alla Costituzione, ai suoi valori e agli ideali da cui è nata. Invece silenzio assoluto e ancora una volta il ricorso al doppio binario di giudizio: difesa ad oltranza della Carta quando serve a sostenere alcune battaglie, magari di pura conservazione, silenzio tombale quando non si vuole andare contro i veri poteri forti.

Occorre invece rilanciare con forza una giusta battaglia che rappresenta la riconquista da parte di chi rappresenta la volontà popolare del posto che gli compete al centro del potere democratico, libero di legiferare, di dibattere e di decidere in nome del popolo sovrano, e, ovviamente, anche di sbagliare!

La candidata premier di FdI ha dichiarato in questi giorni che l’Italia deve essere rivoltata come un calzino. Chi ha memoria ricorda che questa stessa espressione venne utilizzata trent’anni fa da un magistrato del pool di Milano all’epoca del golpe giudiziario che decapitò i maggiori partiti italiani, e si è risolta, com’è stato ampiamente dimostrato, in un colossale danno di cui il Paese paga ancora le conseguenze.

Certo, sono molto diversi i contesti nei quali quella frase è stata utilizzata e del tutto differente la fonte dalla quale proviene, e tuttavia credo che abbiamo tutti bisogno di essere ben governati con serietà e lungimiranza, senza proclami e dichiarazioni “minacciose” che, quasi sempre, si risolvono in un nulla di fatto. Forse, se si intende ricorrere ad una metafora, ci sarebbe bisogno di calzini nuovi e comodi, calzati nel verso giusto in modo da non creare problemi e fastidi.

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