REGGERSI SULLE PROPRIE GAMBE

REGGERSI SULLE PROPRIE GAMBE

di Guido Di Massimo

Le notizie dall’Ucraina si andavano già opacizzando e “normalizzando” verso la ripetizione e l’assuefazione a una situazione di sostanziale di stallo essendo state quasi spazzate via da una nuova guerra che, in quanto nuova, “pesa” più di quella vecchia. È la regola delle notizie: conta la novità e non la ripetizione, la discontinuità e non la continuità. Ma è corretto parlare di notizie?
Le notizie sono informazioni che arrivano all’orecchio o all’occhio ma hanno sempre qualcosa di “estraneo”. Nella “notizia” è implicita l’informazione da parte di altri di fatti altrui, di cose che avvengono “altrove”. Quello che di bene o di male avviene in famiglia, o il responso di un medico che ci informa dei problemi di salute dei nostri famigliari o nostra, non le chiamiamo “notizie”: sono “fatti nostri”, la nostra vita. E “fatti nostri” sono quelli che avvengono in Ucraina e in Israele. Anche se poi dovremmo dire che in un mondo diventato così “stretto e connesso” tutto ciò che in esso avviene sono sempre “fatti nostri”. La differenza sta tra i fatti che avvengono in casa e quelli che avvengono alla porta di casa o fuori casa, differenza spaziale che tende  a ridursi.
Il nostro attuale mondo è esattamente il contrario di un mondo chiuso da paratie stagne: ora ciò che avviene in un luogo ha ripercussioni ovunque, immediate o attenuate a seconda del grado di connessione tra le parti. Ai “fatti nostri” e a queste ripercussioni dovremmo essere attrezzati, avere lungimiranza per prevedere, forza per agire o reagire e da mettere sul piatto della bilancia in accordi e compromessi. Dovremmo avere una casa grande e forte, capace di contribuire a smussare, semplificare, prevedere problemi per rimuoverne le cause.
Insomma, dovremmo avere un’Europa con una testa politica, un proprio esercito e una propria diplomazia, con singoli Stati che si facciano tutta la concorrenza che vogliono in fatto di turismo, commercio e industrie, ma un’Europa che verso il mondo esterno sia una e sola una. E che infine, pur nelle alleanze, sia in grado di reggersi sulle proprie gambe senza dare per scontato che ci sia sempre qualcuno a proteggerla ed a far per Lei quello che Lei non vuol fare per se stessa.

 

Fonte foto: Wikimedia CommonsFrancesco Lo Bello CC BY 3.0 Deed

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