
QUANDO HO DOVUTO FARE UNO SLALOM PER ANDARE AL CONGRESSO DI AZIONE
di Guido Di Massimo
Dopo la faticosa ricerca di un parcheggio trovato poi davanti alla chiesa di Santa Maria della Vittoria, mi sono incamminato verso via Palermo, parallela a via Nazionale, con l’intenzione di andare a “farmi un’idea” del congresso di Azione.
Dopo poche decine di metri un carabiniere mi chiede dove sto andando, gli rispondo che sto andando al congresso di Azione e mi invita ad accomodarmi. Dopo un’altra decina di metri vengo fermato da una coppia di persone che mi dicono che di lì non si può passare. Chiedo chi sono e perché vogliono impedirmi di andare oltre. Si dichiarano poliziotti e la signora poliziotta mi chiede il nome. Glielo do e le chiedo il suo; non me lo dà e quando le dico che per ragioni di reciprocità dovrebbe darmelo, tira fuori un documento che mi fa intravedere e mi dice che è un ufficiale di polizia. Dico loro che sto andando al congresso di Azione, ma mi chiedono l’invito che non ho, al che mi confermano che senza invito non posso andare. Faccio notare che pochi metri avanti i carabinieri non hanno fatto storie ma mi hanno fatto accomodare. Lì comincia uno scambio di opinioni sulle differenze tra carabinieri e polizia. Dico loro che secondo me i carabinieri sono altra cosa e comunque sono dei signori, al che mi rispondono che non conosco i carabinieri. Dopo un ulteriore inutile “scambio di opinioni” auguro loro buona salute e me ne vado.
Fonte Foto: Wikipedia Commons – Pacyfka – CC BY-SA 3.0
Passando per via Nazionale rientro in via Palermo dalla parte opposta a quella dove ero stato bloccato. Un poliziotto mi dice che la strada è chiusa e non si passa. Gli dico che vado al congresso e mi fa cortesemente accomodare. Vado al congresso dove all’entrata c’era un nugolo di poliziotti, carabinieri, giornalisti e fotografi: era arrivato Guido Crosetto.
Dopo un paio d’ore me ne sono andato. La coppia di zelantissimi poliziotti non c’era più: era ora di pranzo.