QUALCHE RIFLESSIONE IN VISTA DEL RINNOVO DEL CSM

QUALCHE RIFLESSIONE IN VISTA DEL RINNOVO DEL CSM

di Giuseppe Gullo

Una settimana prima delle elezioni politiche i circa 9000 magistrati ordinari voteranno per eleggere i loro 20 rappresentanti nel Csm. I rimanenti 10 saranno scelti dal Parlamento con maggioranza qualificata in modo da garantire, come è sempre avvenuto, la presenza delle minoranze. Questa scadenza sta passando quasi sotto silenzio oscurata dalla campagna elettorale per l’elezione di deputati e senatori e per la conseguente maggioranza che formerà il nuovo Governo. La sovrapposizione delle date non ha consentito di dare all’elezione dell’organo di autogoverno dei giudici il rilievo che avrebbe meritato per varie ragioni.

Il nuovo Csm eredita il fardello pesantissimo degli scandali e del conseguente discredito che si sono abbattuti sull’ordine giudiziario. Mai nella storia repubblicana era accaduto niente di paragonabile,uno tsunami che ha scosso le fondamenta della magistratura investendo insieme al CSM alcuni vertici, quasi tutte le procure più importanti, titolari di uffici potentissimi e un tempo prestigiosissimi. Questo ciclone non è affatto finito e non è difficile prevedere che altri forti sommovimenti interesseranno i livelli più alti. Quando e come non è dato sapere, ma accadrà inevitabilmente quando il fiume carsico finirà la sua corsa sotterranea per riemergere forse più impetuoso di prima. Il CSM scaduto è stato il protagonista indiscusso del tornado non solo per ciò che ha deciso, ma anche per quanto non ha visto o non ha voluto vedere fino ad arrivare al punto del vice Presidente che ha dato fuoco ad un fascicolo per non…bruciarsi.

La seconda osservazione riguarda il fatto che i membri togati saranno eletti con la nuova legge approvata pochi giorni prima della crisi di Governo. Nessuno sostiene che il nuovo sistema sia in condizione di fermare lo strapotere correntizio come invece avrebbe potuto fare il sorteggio. Tuttavia, a quanto pare, esso consente a qualche indipendente noto e ad alcuni rappresentanti delle minoranze delle maggiori correnti di provarci. Questo è certamente un fatto positivo purché non resti solo una testimonianza che non incide sull’esito del voto. A giudicare dal tenore di qualche intervista rilasciata da qualche candidato indipendente, è difficile pensare che il voto organizzato possa essere messo in vera difficoltà; lo vedremo tra pochi giorni.

La terza osservazione riguarda il fatto che quasi certamente il prossimo vice presidente non sarà del PD, come è accaduto per gli ultimi due che si sono succeduti a Palazzo dei marescialli. Se i sondaggi per le politiche saranno confermati, anche solo in parte, la larga maggioranza che la destra prevede di prendere si risolverà in una maggiore rappresentanza dei componenti laici tra i quali dovrà essere scelto il vice Presidente. Sarà difficile a quel punto che si formi una diversa maggioranza a favore di un componente designato dal PD, sebbene ciò sia accaduto in passato in altro e diverso contesto politico. Se dovesse accadere che il futuro vice residente provenga da altra parte politica, sarebbe un bene se si considera l’esperienza disastrosa degli ultimi otto anni quando questa carica è stata ricoperta da esponenti democratici.

Un’ulteriore osservazione, forse la più importante, riguarda la necessità che il nuovo CSM, prima di procedere alle nomine, alcune delle quali di gran rilievo come quella del Procuratore di Napoli, si dia subito un nuovo regolamento che dia prescrizioni precise in ordine alla valutazione dei curricula e riduca e, se possibile, annulli la discrezionalità nelle cui pieghe si sono nascosti arbitrio e accordi sottostanti. Il “pericolo” della burocratizzazione della giurisdizione è inesistente. Il giudizio sul lavoro dei giudici, come per i dipendenti di ogni altro organo dello Stato, deve essere fatto sulla qualità e sulla quantità di ciò che si è prodotto, ben sapendo che le sentenze fatte in serie col copia-incolla sono cosa diversa da quelle che richiedono studio e ricerca, che le inchieste contro la criminalità organizzata hanno una complessità maggiore delle altre, che i reati contro la pubblica amministrazione e quelli che coinvolgono chi riveste incarichi elettivi o amministrativi debbono avere particolare speditezza, che i giudizi in materia di diritti familiari e personali toccano nervi scoperti e particolarmente sensibili. Sempre dietro ogni vicenda ci sono persone e famiglie con la loro dignità e diverse sensibilità che vanno sempre rispettate e tutelate. Il principio d’innocenza e l’eccezionalità del ricorso alla custodia cautelare sono limiti che non dovrebbero essere mai superati.

Uno dei candidati indipendenti al CSM più noti, il sostituto di Napoli Woodcock, in un’intervista si è impegnato a leggere le carte di tutti i fascicoli che saranno sottoposti al suo esame e che deciderà esclusivamente su di esse. Affermazione rivoluzionaria, degna della massima attenzione e di grande considerazione.

Chiedo per un amico: fino a questo momento quale altro sistema è stato usato per decidere?

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