Potevano scegliere fra la resa disonorevole e la resistenza…
di Guido Di Massimo
Negli anni 30 del secolo scorso il cancelliere dello Scacchiere britannico Neville Chamberlain sperando di evitare la guerra, perseguiva una politica di “appeasement”- cioè di acquiescenza e accettazione – verso le pretese di Hitler, politica che culminò il 30 settembre 1938, quando Chamberlain era divenuto primo ministro, con il “Patto di Monaco”. Il patto di Monaco (Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia) fu siglato dopo l’annessione dell’Austria alla Germania dell’11 marzo dello stesso anno e in esso si accettò che la Germania si annettesse territori all’interno di Boemia e Moravia, che Hitler pretendeva perché in essi vivevano popolazioni “tedescofone” (i territori dei Sudeti). L’obiettivo di Chamberlain era la pace che fu perseguita con una diplomazia nella quale l’unica “arma di pressione” era l’accettazione delle pretese di Hitler.
Fu dopo questo patto che Churchill disse caustico “Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno anche la guerra”. E così fu.
L’attuale invasione dell’Ucraina “giustificata” dalla ”voglia” di Putin di annettersi territori russofoni – ma non necessariamente russofili, in un paese dove le due lingue sono molto simili e coesistono in larga parte del territorio – ricorda molto la situazione dell’Europa del 1938.
Il futuro ci è ignoto e fare previsioni è sempre un azzardo. Inoltre le previsioni sono spesso influenzate dal proprio grado di ottimismo o pessimismo, e ancor più da “quello che si vorrebbe accadesse”. Ma è proprio l’eroica e dolorosa resistenza opposta dall’Ucraina all’invasione russa che ci fa dire, come previsione e come auspicio, e parafrasando un po’ quello che disse Winston Churchill dopo il patto di Monaco del 1938: “Potevano scegliere fra la resa disonorevole e la resistenza. Hanno scelto la resistenza e avranno una pace onorevole”.
In queste parole la nostra speranza e il nostro augurio.
Questa non è la nostra guerra, ricordatelo bene