Palumbo e Montecchi: “La proposta di Conte e Salvini è uno sbrego costituzionale e politico”.
È in corso la settima votazione per eleggere il Presidente della Repubblica e quindi non possiamo sapere come finirà l’estemporanea uscita di Conte e Salvini, che hanno sponsorizzato la candidatura del capo del DIS (Dipartimento Informazioni per la Sicurezza), insomma i servizi segreti italiani, prendendo sul serio l’improvvido inserimento del nome nella rosa ipotizzata da Letta.
Ma, da liberali, non possiamo esimerci dall’evidenziare come, al di là del suo esito, la stessa candidatura, non per niente voluta dai campioni del bipopulismo italico, accomunandoci a regimi del passato e del presente che proprio nei servizi segreti hanno individuato le ragioni della loro sopravvivenza, appare come la certificazione dell’incapacità del sistema parlamentare di produrre personale politico in grado di coprire i ruoli apicali della Repubblica.
Si tratta dell’ennesima scivolata verso una sorta di demagogismo prêt-à-porter, una stagione iniziata con le elezioni politiche del 2013 ed europee del 2014, culminata in quelle del 2018, spregiudicatamente coltivata da Grillo e dai suoi epigoni, e che ora celebrerebbe i suoi fasti con una presidenza antipolitica che può volere solo chi vuole lo sfascio del Paese, cominciando con la fine del Governo Draghi, che non potrebbe sopravvivere al fatto che un semplice funzionario da esso nominato, per quanto nel suo campo eccellente, finisca per sovrapporsi a tutte le istituzioni della Repubblica.
Insomma, uno vero e proprio sbrego costituzionale e politico, che può piacere a chi oggi è all’opposizione e vuole provocare elezioni anticipate per raddoppiare i propri consensi, ma che dovrebbe essere decisamente respinto da chi vuole invece riaffermare il primato della Politica che è connaturale a una democrazia parlamentare come la nostra.
E, se poi la candidatura non riuscisse, come ci auguriamo, ne conseguirebbe anche la necessità delle dimissioni del nostro capo dei servizi segreti.