DIARIO LIBERALE DI ROBERTO TUMBARELLO del 24 Aprile 2022

DIARIO LIBERALE DI ROBERTO TUMBARELLO del 24 Aprile 2022

DIARIO LIBERALE di Roberto Tumbarello, domenica 24 aprile 2022

Se una riflessione del Diario vi sembra strana, cercate di scoprirne ironia, provocazione o paradosso

Ci ha lasciati una grande attrice che ho conosciuto e stimato. Non ne parlo per il suo fascino, la classe e il talento. Né per la sua bellezza e portamento. Ma perché, nonostante il successo raggiunto sin da giovanissima, Catherine Spaak ha molto sofferto per le ingiustizie che allora le donne potevano subire. Sposata 16enne con un giovane della buona società, ebbe una bambina che le fu tolta quando si separò dal marito e con cui non si è mai ricongiunta. Nella causa per l’affidamento il giudice sentenziò che essendo un’attrice era una donna di dubbia moralità. L’evento traumatico le ha condizionato l’intera esistenza e forse provocato la lunga malattia e la precoce dipartita a 77 anni.

Forse gli Stati Uniti hanno talvolta abusato della supremazia, ma sono un paese democratico e degni di rispetto. Anche se le vicende storiche li hanno indotti negli ultimi 80 anni a comportamenti non sempre esemplari, gli stessi americani li hanno deplorati, avendo libertà di critica, oltre che di voto. Non si simpatizza, per questo, con chi vuole togliergliela con prepotenza anziché con conquiste economiche e scientifiche, culturali e sociali, come avveniva persino ai tempi dell’URSS comunista. È giusto che ci sia rivalità tra i popoli. L’antagonismo è un utile sprone. Ma lo scontro deve essere un confronto per migliorare le condizioni del proprio paese, non violenza per sete di potere.

Fingiamo di biasimare la guerra in Ucraina, ma c’è tanta violenza anche in tempo di pace, ne sono vittime i deboli. Era il ritorno dalla gita di Pasquetta. Un esodo dalla Riviera presa d’assalto nella splendida giornata. Non son potuti salire a Genova sulla carrozza riservata di un treno per Milano a ragazzi con gravi handicap e i loro accompagnatori.
L’avevano occupata un gruppo di turisti che, nonostante l’intervento dell’impotente polizia ferroviaria, si sono tutti rifiutati di lasciare il posto a chi ne aveva diritto. Poi Trenitalia predispose un pullman sostitutivo. Solo il biasimo per l’indifferenza dei prepotenti, rimasti comodamente seduti. Nessuna sanzione. Che tristezza quest’Italia razzista.

Si volevano bene fino a quando è scoppiata la guerra. Ora due fratelli debbono odiarsi perché sono nemici. Nikolai combatte per l’Ucraina, Mikahil per la Russia e potrebbero uccidersi tra loro. Sono cresciuti in una famiglia operaia assieme a due sorelle in un villaggio di confine. La carriera militare è la prospettiva più facile per la povera gente. Uno emigra e frequenta l’accademia in Russia. Adesso è generale. L’altro rimane nel paese dov’è nato e oggi è colonnello. Continuano a volersi bene come da ragazzi. Finché un giorno scoppia la maledetta guerra e si trovano su fronti opposti. Hanno giurato fedeltà a due bandiere ora nemiche e debbono decidersi tra l’amore e il dovere.

Tutti aspirano al lavoro ma spesso ci si muore. I cantieri uccidono a 17 anni. Meno male che non tutti ne hanno. Beati i disoccupati che non rischiano di venire travolti da una gru che crolla o da una turbina che li schiaccia. Chi lavora, talvolta non torna a casa tutto intero o non torna affatto. Sono più di mille ogni anno i decessi, oltre ai tanti che rimangono invalidi. Non ci sono adeguate misure di prevenzione o sono disattese. Né controlli e neppure corsi di istruzione. Le chiamano morti bianche, come se fossero casuali. Ma, responsabile è l’avidità di guadagno. E sono ugualmente luttuose. All’imprenditore conviene risarcire le vittime che proteggerle. Tanto, paga solo una multa.

Perché illudere gli ucraini, poveracci, che possono vincere e istigare i russi a bombardarli con maggiore intensità? Il Cremlino aggredisce uno stato indipendente. Poteva essere il nostro. Kiev può solo subire e cercare di difendersi. Non può vincere la guerra. Inutile illudere Zelensky.e la sua eroica gente. Bisogna solo arrivare a un armistizio, che sarebbe la vera vittoria degli ucraini e degli uomini di pace. Com’è cambiata questo mondo infame! Un tempo eravamo dalla parte del più debole, come siamo tutti noi, felici che il minuscolo Davide battesse il gigante Golia. Invece, oggi tre quarti dell’umanità molti europei e persino italiani sono d’accordo col prepotente perché più forte.

Ci costa 50 miliardi di $ l’anno la più inutile delle istituzioni internazionali. Senza l’ONU ci sarebbero più guerre? Dato che pullulano nel mondo, forse è tempo di ristrutturarne qualcuna, se non di eliminarle, le strutture obsolete che ormai servono solo a elargire lauti stipendi ai dipendenti. Sia il dibattito che la mediazione si sono rivelati inutili perché ogni paese fa come pensa che gli convenga. Invece, l’ambizione di potere distrugge il benessere. nel cuore di popoli e governanti è la pace che bisogna inculcare perché si rendano conto che in guerra non ci sono vincitori ma solo lutti e miseria per tutti. Il denaro che si investe in armamenti è sottratto ai bisogni della povera gente.

Queste riflessioni sono indirizzate soprattutto agli intellettuali, agli artisti, ai professionisti, al ceto produttivo e alle persone probe perché riflettano sul loro ruolo di guida della società cui hanno abdicato. Chi per ambizione o per bramosia di denaro, chi semplicemente per indolenza o perché mal consigliato, si sono tutti aggregati alla massa di questuanti che sostengono il potere e ne mendicano le briciole. Andiamo di male in peggio da quando il ceto medio si è disciolto, lasciando il paese senza esempio né cultura, e neppure coscienza. La borghesia deve riappropriarsi delle prerogative che le sono naturali per restituire dignità e diritti alla povera gente.

Sono pensieri di costume e anche politici, ma sempre al di sopra delle parti. Se ti piacciono – anche se non le condividi – divulgale liberamente, trasmettendole agli amici o pubblicandole, senza doverne chiedere l’autorizzazione né citare la fonte. Magari, facendocelo sapere per ringraziarti. L’importante è che tutti, di qualsiasi tendenza, siano stimolati a riflettere per evitare di farsi manipolare. Se, invece, non ti interessano o addirittura ti infastidiscono, non avere l’imbarazzo di farcelo sapere francamente con una email per sospenderle.

Il mio nuovo libro, che trovate in libreria, assicura una facile e piacevole lettura. Sarebbe bello, e ve ne sarei grato, che mi aiutaste a diffonderlo organizzando presentazioni nel vostro territorio (scuole superiori, accademie, università, circoli culturali, piattaforme sociali, Rotary, Lions, consigli comunali) ovunque l’argomento può suscitare interesse. Vi ricordo che le mie presentazioni sono veri e propri spettacoli culturali che coinvolgono gli ascoltatori.

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