L’umiltà è dei grandi e la politica non è solo il presente
di Roberto Tumbarello
Dal confronto con le opposizioni è risultato che tutti sarebbero più o meno d’accordo di rafforzare i poteri del Premier, ma non di modificare l’assetto parlamentare della Repubblica. Comunque, tranne Calenda – opposizione per modo di dire, d’accordo sul Sindaco d’Italia – nessuno vuole discutere di Presidenzialismo, né di semi presidenzialismo, che è l’obiettivo della Meloni. Tutti ritengono più saggio che il potere rimanga al Parlamento e indispensabile il ruolo super partes del Capo dello Stato, che, se eletto dai cittadini sarebbe di parte. Ma si sa, l’umiltà è dei grandi.
L’umiltà di capire se si sbaglia o si fa la fine della Francia
Per di più abbiamo il recente esempio della Francia dove i cittadini contestano l’eccessivo potere di Macron al punto che le proteste si stavano trasformando in una seconda rivoluzione francese. Non finirebbe così anche in Italia perché gli elettori alla fine sono sempre compiacenti col potere. Ed è su questa debolezza che la maggioranza confida. Ma, per fingere di coinvolgere anche le opposizioni sulla riforma, le hanno convocate. Però, la Meloni non smette di avvertire che “l’opposizione pregiudiziale dei partiti non ci fermerà perché i governi non possono durare mediamente un anno e mezzo”.
Anche Tajani prima dell’incontro avvertiva, minaccioso, “anche se le opposizioni non collaborano, andremo avanti da soli”. Come Calderoli secondo il quale chi perde le elezioni non ha diritto di veto. Non sanno questi due miracolati della politica che se si realizzasse una qualsiasi forma di presidenzialismo, loro due e tutti gli altri, persino i cosiddetti leader, scomparirebbero dalla scena. L’opposizione è contro la riforma costituzionale perché priva il parlamento di ogni funzione e garanzia. Praticamente c’è un uomo solo al comando, che di solito, pur non essendo forte, lo diventa. Per di più si è visto che gli elettori tendono a votare per chi gli rassomiglia, quindi eleggono spesso mediocri e ignoranti.
Umiltà è capire anche la situazione politica
Se accadesse col Presidente della Repubblica sarebbe più grave. Anche lei, Signora Premier, rimpiangerebbe Mattarella. Dobbiamo ringraziare la saggezza di Salvini nell’averne riproposto la conferma. Con la Costituzione non si scherza, anche perché è di tutti. Spesso queste variazioni sono il preludio della dittatura. Come in Ungheria con Orban, che, seppure suo amico, non può non ammettere che è diventato un dittatore e dal potere non lo sposta più nessuno. L’Europa non garantisce democrazia e libertà. Tanto è vero che non può fare nulla per farlo recedere dal suo malsano progetto dopo avere riformato la costituzione.
Del resto non è con l’imposizione di una legge che si garantisce la stabilità del governo, ma con uomini o donne capaci. Purtroppo non ne abbiamo molti ed è, quindi, meglio che i governi durino il tempo che meritano. Non si può proteggere per legge la mediocrità. Se fossi in lei, – sono certo che la sua saggia mamma è d’accordo con me – ci penserei due volte. Con la volubilità dell’elettorato, domani potrebbe essere eletto un poco di buono. Ma lei vede solo il presente e l’interesse immediato del suo partito. Non si rende conto che lo statista deve guardare soprattutto al futuro. Il presente è dei mortali, in politica dei mediocri.
Non mettetevi a litigare per la Rai
Per favore, non mettetevi a litigare per la conduzione della Rai, che fa gola a tutti, perché ognuno si ritiene in grado di gestirla e di averne diritto. È uno straordinario centro di potere, ma è anche l’organismo più delicato e complicato che si presta a clamorose brutte figure, come quelle che ogni tanto i suoi fedelissimi e gli alleati le fanno fare. Sono sorpreso di avere sentito solo il PD, non dall’opposizione né dal governo e neppure da lei, onorevole Premier, proporre una riforma della legge elettorale per restituire ai cittadini il diritto di scegliere da chi farsi rappresentare.
Da trent’anni, dall’avvento di Berlusconi, tutte le segreterie vogliono decidere chi eleggere. Ci sono riusciti con la complicità della Consulta che ha definito costituzionali le liste bloccate. Se no, quando sarebbero diventati parlamentari amanti, infermiere, badanti e leccapiedi. Non è colpa del governo né della Meloni se l’inflazione rosicchia salari e pensioni.
Umiltà è anche saper guardare il passato
Però, forse potrebbero vigilare con maggiore attenzione sulla speculazione che ne raddoppia il peso. Invece, stanno a guardare e il costo della vita – secondo l’istituto di statistica – aumenta mediamente di 2500 € l’anno a famiglia. Cioè, il reddito diminuisce di valore di 200 € al mese. Sono, quindi, un’elemosina ai cittadini meno abbienti i 50/80 € grazie al MEF e solo per i prossimi sei mesi. Invece, viene strombazzato come una munificenza che consentirà a tutti di arrivare comodamente alla fine del mese. È poca cosa, ma lo hanno fatto col cuore, credendo di avere risolto il problema della povertà, come i 5 Stelle a suo tempo, affacciandosi, ridicoli, al balcone di Palazzo Chigi.
Non sono in grado di fare di più, non ne sono capaci, ma ce la stanno mettendo tutta. Non hanno esperienza di governo. Finora, sotto diversi nomi il loro è stato un partito da sempre all’opposizione, come i comunisti al tempo della Democrazia Cristiana. Però, Berlinguer, quando Moro li invitò a far parte della maggioranza, ebbero la dignità di sostenere il governo, senza farne parte. Come tutti i neofiti, anche i Fratelli d’Italia hanno in vezzo di credersi migliori di chi li ha preceduti. Bisogna avere pazienza e tolleranza. Aggredendoli si offendono e agiscono in modo inconsulto e dispettoso, come hanno fatto per festeggiare il 1° maggio lavorando. Come ragazzini che vogliono fare dispetto agli adulti.
Umiltà non è presunzione
Governare è un impegno molto difficile. Infatti, tutti subimmo il fascino di Draghi per la sua insolita abilità dimostrata, senza averlo fatto prima di allora, né avere mai avuto ambizioni politiche. Draghi, però, è su un altro livello culturale e di prestigio personale. Infatti, lo hanno subito fatto fuori. Anzi, lui, approfittando di beghe personali, prese la palla al balzo per andarsene. Infatti, abituato a essere ubbidito, da governatore di Bankitalia e poi della BCE, la banca europea, quando cominciò l’incauta opposizione dei 5 Stelle, lo ritenne una mancanza di rispetto. Conte, che provocò le elezioni anticipate, non capì – sembra che continui a non capirlo, perché anche lui neofita presuntuoso – che faceva il gioco delle destre, pur sapendo che, qualche settimana dopo, contro avversari sprovveduti e sparpagliati, avrebbero vinto le elezioni andando al potere per cinque anni con una maggioranza schiacciante.
Purtroppo la presunzione umana fa illudere i mediocri di sapersi gestire meglio di altri. Invece, la politica è una scienza complicata e continuamente in divenire, con trappole e sorprese a ogni passo. Per di più non si studia, come la medicina, la giurisprudenza, l’ingegneria. S’impara da giovani osservando i grandi. Avere un maestro è indispensabile per evitare di ripetere gli errori iniziali. Ci sono, infatti, medici, avvocati e ingegneri mediocri. Ma non politici, che sono buoni o pessimi. Di questi purtroppo negli ultimi tempi ce ne sono tanti e tutti bene accolti in politica perché docili e malleabili, per di più non disturbano il manovratore.
Umiltà è sapersi scusare. Caratteristica che non è dei mediocri
Non solo l’Italia, tutto l’occidente sta attraversando una crisi politica pericolosissima. Ecco perché il ritorno in Europa della guerra che mancava da 77 anni. Infatti, dalla politica non dipendono cento euro in più o in meno in busta paga come molti credono, ma la libertà, i diritti civili, la giustizia, l’incolumità personale e il futuro dei propri figli. I danni maggiori alla povera gente – a onor del vero – li ha sempre inferti la sinistra, ovvero i governi che si spacciavano per tali.
Nel 1985 Craxi propose il referendum abrogativo della scala mobile, che, invece, segnalava le variazioni del carovita e rivalutava automaticamente le retribuzioni al minimo aumento dei prezzi, e convinse gli italiani – stupidii, ignoranti e sempre proni a chi è al potere – ad approvarlo. Ci fece credere che con quell’abolizione la Lira si sarebbe stabilizzata senza più subire l’inflazione. L’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che proteggeva i dipendenti da licenziamenti ingiusti, fu abolito nel 2015 dal governo Renzi. Non furono danni inconsapevoli, ma un vero e proprio tradimento.
Chissà se la Schlein si scuserà, come fa il Papa con le vittime della violenza clericale. Anche l’umiltà di scusarsi è dei grandi. I mediocri, alludendo scuse banali, se ne vanno. Mussolini non stimava gli italiani – “governarli, non è difficile”, diceva, “è inutile” – ma gli facevano tenerezza per la loro credulità e docilità, quindi li proteggeva, seppure alla sua maniera. Invece, questi di destra sono ancora nella fase, in un certo senso forse legittima – chissà quanto durerà e se avrà un termine – di volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa. Se la prendono inconsciamente con gli elettori, seppure abbiano il merito di averli portati a un successo che non avevano mai avuto in democrazia e adesso addirittura al potere.
In fondo, anche loro – Meloni, La Russa, Crosetto e tutti gli altri – sono italiani con tutti i limiti che impietosivano il Duce. Però, in passato, soprattutto all’epoca del MSI, ci sono stati uomini capaci che non rinnegavano il fascismo, ma, cambiato l’assetto politico, riuscirono a inserire la destra sociale come succedanea liberale di quella fascista. Erano quattro gatti perché tanti sono gli elettori che capiscono e apprezzano. Gli altri brancolano da un partito all’altro in balia di promesse improbabili.
Ma quegli uomini, antenati politici dell’attuale classe al potere, agevolarono il varo di alcuni governi e persino l’elezione di capi dello stato. Non avevano un seguito numeroso perché erano selettivi, non accettavano pregiudicati e mezze calzette, come avviene oggi. A quella generazione, il cui massimo e più recente esponente fu Giorgio Almirante – non approvava le regioni, figuriamoci l’autonomia differenziata – dovrebbero ispirarsi i governanti di oggi con umiltà e considerarli un’icona di sicuro riferimento.
Per ora, onorevole Premier, avete goduto del vantaggio che l’opposizione è stata sparpagliata per la mediocrità dei leader. L’elettorato è meno stupido. Ci mette un po’ di tempo a capire. Ma prima o poi, quando si rende conto di non essere in buone mani, tira le monetine. Come hanno fatto con i vostri predecessori, pur sapendo che il Paese, con voi, sarebbe stato meno opulento e libero. Come fecero con la DC seppure avesse ricostruito l’Italia sin dalla nascita della repubblica. Con Mussolini fecero di peggio.
La diffusione di notizie false
Le segnalo, gentile Presidente, che è ripresa la diffusione di notizie false. Alcuni suoi sostenitori disonesti e vigliacchi, perché anonimi, diffondono su Facebook messaggi che incitano all’odio razziale. Purtroppo migliaia d’idioti li prendono sul serio e si indignano. L’ultimo che mi è capitato di leggere denunciava l’ingiustizia tra gli aumenti di salario agli operai italiani – 13 € al mese, cioè 156 € l’anno – e a quello degli emigranti – 45 € al giorno, cioè 1350 € al mese, oltre 16mila € l’anno. Lei che ha il potere ed è una donna onesta – ricordo bene e l’apprezzai quando precisò a Berlusconi di non essere ricattabile, condizione rarissima – trovi un modo per impedire la diffusione di tali notizie che non fanno onore neppure a lei. Perché se fosse vero che il suo MEF è così stupido non valeva la pena scomodare il 1° maggio per approvarlo. Lo accetti con umiltà.
Se l’umiltà insegna alla politica anche estera
Queste fake news sono caratteristica dei regimi autoritari che le favoriscono e addirittura le sollecitano. Avrà certamente sentito, come me e ne sarà preoccupata, che la Russia ha accusato l’Ucraina di avere attentato alla vita di Putin facendo esplodere un drone sul Cremlino. Il vice presidente Medvedev ha, quindi reagito dicendo che la Russia avrebbe il diritto di attentare alla vita di Zelensky, che adesso è in serio pericolo. È un’evidente minaccia di morte al presidente ucraino su un episodio creato dagli stessi russi perché l’Ucraina non possiede droni dalla potenza tale da arrivare fino a Mosca. Ma i russi ci credono, come gli italiani al privilegio degli emigranti. Se dovesse morire il Presidente ucraino, finirebbe la guerra e Putin si approprierebbe del paese, vanificando i nostri aiuti economici e morali. Ecco perché dobbiamo affrettarci a trovare un punto d’incontro per fermare le armi e arrivare al trattato di pace.
Umiltà è accettare anche gli altri
Non riconfermare la Via della Seta mi sembra la strada meno indicata perché solo la Cina può convincere Putin a desistere dall’aggredire l’Ucraina. Quindi, l’Italia potrebbe avere un ruolo decisivo nella fine della guerra. Per di più essere in buoni rapporti con Xi Jinping potrà servire in futuro al nostro made in Italy e a tanti rapporti diplomatici e commerciali. È vero che sono comunisti che lei disprezza. Ma hanno fatto dei grandi progressi da Mao in poi. È vero che a stipulare il trattato fu Di Maio, e lei è portata a disconoscere qualsiasi iniziativa nata prima del suo avvento.
Ma adesso ne vale la pena, tanto più che anche gli USA hanno aperto alla mediazione cinese. E noi dobbiamo avere una visione un po’ più distante dal presente. In effetti, il suo governo, gentile Signora, si dedica – come analizzavamo prima – ai problemi attuali senza alcuna proiezione nel futuro. La Schlein non se n’è ancora accorta. Se no, chi la sente quella! Le daremmo un’occasione in più per attaccare una filippica contro di lei. E non avrebbe tutti i torti. Tanto più che, da come si comporta, quella ragazza è tutt’altro che di estrema sinistra.
Concedendo l’intervista a Vogue ha fatto capire di rivolgersi non solo alla sinistra, ma a tutti coloro che non sono di questa destra. Prima o poi gli elettori capiranno, che, essendo la legge elettorale maggioritaria, è stupido avere tre partiti all’opposizione in discordia tra loro per l’inconsistente ambizione dei suoi leader. Se non si metteranno d’accordo, gli elettori finiranno con lo sceglierne uno, quello che ha maggiore possibilità di alternarsi alla destra, e, per non sprecare consensi, lo voteranno.
Intenta com’è la Schlein a recuperare posizioni, non si è nemmeno accorta che c’è gente che da vent’anni gode del privilegio che non le spetta di avere la scorta, cioè un’auto con autista a disposizione h24 senza nemmeno costi di benzina né di pedaggio autostradale. Forse, prima che lo scopra, sarebbe il caso che lei rivedesse assieme a Piantedosi le concessioni scadute e soprattutto quelle abusive che sono per la maggior parte di suoi amici.
Anche lo spoil system deve avere una sua logica
L’attenzione al futuro riguarda soprattutto le proiezioni del traffico stradale, già congestionato e al limite delle possibilità. Ma per quanto tempo si potrà circolare senza rimanere imbottigliati né poterci più districare? Le città non furono costruite per le auto. Non possono aumentare all’infinito, come sta accadendo. Bisogna prendere qualche provvedimento. Subito. Umiltà è capire che il futuro è già domani. Quando un giorno si sveglierà con un rumore infernale di clacson sotto casa e affacciandosi alla finestra vedrà tutte le strade incastrate in un groviglio di auto, non ci sarà più niente da fare. Il problema si deve prevenire e risolvere oggi. Certo, l’intervento del ministro dell’Interno francese – questo dicastero è il tallone di Achille di molti paesi e noi ne sappiamo qualcosa – è una cafonaggine. Non è un attacco politico né un messaggio ai propri elettori.
È un’insolenza senza motivo, gratuita e stupida. Anche l’opposizione è stata solidale con la Premier, accusata di “incapacità nella gestione delle migrazioni, che in campagna elettorale aveva promesso di risolvere. Invece, ha mentito agli elettori, infatti gli sbarchi si sono intensificati”. Ma per colpa di un cafone non è il caso di dichiarare guerra alla Francia. Ha risposto con molta civiltà e pacata saggezza il nostro ministro degli Esteri Taiani, annullando l’incontro con la sua omologa francese, e aggiungendo che “aspettiamo delle scuse perché i nostri due paesi debbono continuare a essere amici”. Se ci fossimo fermati a quelle dichiarazioni avremmo dimostrato civiltà e buonsenso.
Ma non abbiamo né l’una né l’altro. E le reazioni sono state esagerate e per niente politiche e meno ancora diplomatiche. Ancor meno con umiltà. “Non andrò più da Macron”, disse la Premier. Ancora più rancorosa la reazione di Salvini che sotterra l’ascia di guerra e “non riceve lezioni” – ma non erano diretti a lui gli strali del ministro Darmanin – “da chi ospita assassini e terroristi che dovrebbero essere consegnati all’Italia”.
Umiltà non vuol dire trovare sempre un nemico ovunque
Umiltà non è cercare sempre un nemico con cui polemizzare. Non è così che si fa politica proficua e che l’Italia può crescere. Perché commissariare l’INPS ed esautorare Pasquale Tridico, l’unico incarico giusto deciso dal M5S? Ha operato bene in un ruolo particolarmente delicato e difficile. È l’uomo del miracolo in un momento in cui gli anziani stanno superando il numero dei giovani che debbono mantenerli. Per di più l’INPS è uno dei rari carrozzoni statali che funziona. Ha già individuato, gentile Presidente, tra i suoi fedeli qualcuno che sappia gestire meglio l’istituto di previdenza? PD, M5S e soprattutto i sindacati sono sul piede di guerra.
Tranne la CISL, che, nata democristiana, è ancora oggi d’accordo con qualsiasi decisione dei governi. Ci si chiede chi ci aderisce, non avendo alcuna funzione sindacale in difesa dei lavoratori. Tanto più che i rispettivi consigli d’amministrazione sono a breve scadenza. Perché per qualche mese fare la figura del prepotente? È così che si chiede la pacificazione nazionale? Servirsi dello spoil system per appropriarsi di tutte le leve di comando del paese è legittimo. Ma questo è un vero e proprio golpe, una rapina a mano armata. Ci si illudeva che la destra avrebbe portato almeno un po’ di lealtà che mancava in politica. Non è saggio e neppure scaltro, onorevole Premier, smantellare senza una ragione un’attività che funziona, perché un giorno le verrà rinfacciato. Dovrà scusarsi – come ormai lei è abituata a fare – per un grave errore che poi saranno i cittadini a dover pagare.
Fonte foto: Wikimedia Commons – Blackcat