LO PSICODRAMMA DEL PD, SEMPRE ALL’INSEGUIMENTO DEL M5S
di Giuseppe Gullo
Lo psicodramma del PD rischia di diventare una vera e propria tragedia per quel partito e di riflesso per l’intera opposizione, con la conseguente caduta della possibilità di battere la destra nella prossima competizione elettorale. Ciò che è accaduto in Parlamento sulla votazione che autorizzava il Governo a sostenere la spesa per le forniture militari all’Ucraina è sintomatica della condizione di confusione in cui si trova il PD. Su un argomento di grande importanza che riguarda la politica estera del Paese, il PD ancora una volta subisce la linea politica dei 5S contrari al sostegno militare a Kiev. I democratici si sono astenuti sulla risoluzione della maggioranza, sostenuta da Azione, Italia Viva e +Europa, in linea con gli alleati occidentali impegnati a sostenere il popolo ucraino a difendersi dall’aggressione russa, pagando tuttavia un prezzo elevatissimo non solo per il dissenso di alcuni deputati e senatori, tra cui l’ex Ministro della Difesa Guerini, quanto per l’evidente incapacità di portare avanti e difendere con coerenza la propria linea politica.
È pur vero che i democratici hanno poi votato una loro risoluzione alquanto simile, passata anch’essa con l’astensione dei partiti di maggioranza, e tuttavia si sono poi astenuti anche sulla risoluzione del M5S che andava in senso esattamente contrario, così rendendo evidente la volontà del PD di Schlein di non dispiacere comunque al M5S di Conte, proprio alla vigilia della tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo che vede tutti i Partiti della c. d. maggioranza Ursula, con l’eccezione dei Grillini, impegnati a sostenere la lotta del popolo ucraino.
È evidente a tutti che l’Ucraina senza il sostegno dei Paesi occidentali non sarebbe in condizione di reggere l’offensiva russa e sarebbe costretta a subire completamente le condizioni capestro di Putin. Sarebbe una disfatta epocale della quale pagherebbero pesanti conseguenze tutti i Paesi dell’alleanza nordatlantica, Italia compresa. Sarebbe interessante che qualcuno spiegasse, se potesse farlo, cosa sarebbe cambiato oggi rispetto al momento nel quale le stesse risoluzioni di sostegno militare a Kiev venivano proposte dal Ministro PD della Difesa e sostenute da tutto il Partito. Lo stesso Guerini motivando il suo voto favorevole alla risoluzione del Governo, ha dichiarato che non avrebbe potuto fare diversamente avendone presentate cinque dello stesso contenuto.
La politica non può fondarsi sul principio di assumere sempre e comunque posizioni opposte a quelle prese dal Governo. Un simile atteggiamento produce almeno due effetti negativi: il primo è di dovere contraddire posizioni che fanno parte della propria storia e di processi lunghi e spesso travagliati attraverso i quali si è approdati sulle sponde della Democrazia Liberale e dei valori di cui essa è portatrice, che si sono realizzati in larga misura in Occidente; il secondo è il risultato improduttivo di individuare l’avversario politico come rappresentante di tutto ciò che è sbagliato, sempre e comunque. L’esperienza insegna che questa strada porta a rafforzare l’avversario e ad indebolire coloro che assumono queste posizioni che inciamperanno mille volte in stridenti contraddizioni pur di non pensarla contro il ” demone” di turno. È avvenuto con Berlusconi che è stato per trent’anni protagonista della vita politica anche per essere stato additato come la personificazione del male; sta accadendo ora con Meloni che “deve avere torto a tutti i costi” anche quando, come nel caso Ucraina, ha una posizione perfettamente allineata alla maggioranza europea. Con queste posizioni non si va da nessuna parte! L’elettore PD resta sconcertato e si chiede cosa mai sia accaduto per giustificare un simile cambiamento. I c.d. pacifisti, all’insegna del motto “non sono affari nostri”, non modificheranno le loro preferenze non avendo alcuna fiducia nella scelta fatta che riterranno comunque come tattica ed episodica.
Inseguire il populismo qualunquista dei 5S è puro autolesionismo che non solo non produrrà i risultati sperati né porterà il Movimento su posizioni più vicine alla linea dei democratici. Avverrà invece esattamente il contrario, con l’effetto di una diaspora dell’elettorato PD che non si ritroverà su posizioni ispirate da nient’altro che da opportunismo. Sta accadendo, oltre che sull’Ucraina, per i provvedimenti in tema di Giustizia, p. e. sull’abrogazione dell’abuso d’ufficio fortemente sostenuta dai Sindaci democratici, sul MES, bocciato dai Grillini, sull’ambiente.
È necessario attendere la prossima batosta elettorale per accorgersene?
Concordo.
Sembra proprio che la Schlein non abbia capito il suo ruolo. Peccato!
Concordo.
Sembra proprio che la segretaria del PD non abbia capito il suo ruolo. Peccato!