LA TRANSUMANZA TELEVISIVA AL GIORNO D’OGGI

LA TRANSUMANZA TELEVISIVA AL GIORNO D’OGGI

di Giuseppe Gullo

Forse la più grande soddisfazione della sua eccezionale carriera imprenditoriale e politica, il Cavaliere l’ha avuta postuma. I media pubblicano con risalto la notizia che Bianca Berlinguer, primogenita di Enrico, si è dimessa dalla Rai ed è prontamente approdata sulle accoglienti e ospitali rive di Mediaset. Si fa fatica a comprendere bene le ragioni di una simile scelta il cui valore simbolico sicuramente trascende il fatto in sé.

L’arrivo in forze, fucili e elmetti compresi, delle falange della destra governativa nel campo minato ma strategico della TV di Stato, com’era prevedibile, ha messo in movimento un meccanismo di cambiamenti che ha creato un effetto domino. Le notizie più clamorose sono state l’abbandono di Fazio, approdato con relativo contratto multimilionario alla Nove con tutto il suo staff, e quello di Annunziata , già Presidente del CdA Rai , anche lei in procinto di veleggiare verso altri lidi. Qualcuno ha pensato più elegantemente di pensionarsi, altri si sono riposizionati o adattati alla nuova gestione, in attesa che passata la piena, le acque fossero nuovamente calme. D’altro canto non sono lavori propriamente usuranti, né tali da comportare chissà quale sforzo aggiuntivo, anzi!

Il caso Fazio ha connotazioni particolari. Intanto si tratta di un professionista di lungo corso che si è fatto da sé e ha dimostrato sul campo, e cioè coi risultati dell’audience, di essere in grado di condurre programmi ad alto gradimento ovunque venga collocato. Nelle precedenti gestioni, sicuramente non di destra, è stato più volte retrocesso, ma non per gli emolumenti, dicono. Da RaiUno  alla Due fino alla “cenerentola” RaiTre, nella quale ha fatto ascolti importanti e inattesi dai suoi denigratori. Probabilmente oggi è il miglior conduttore sul mercato. Schierato politicamente, in modo dichiarato, a suo modo coerente ma capace di fare programmi interessanti e gradevoli. Come tutti, ha alcune debolezze, Littizzetto e Saviano ad esempio, ma capacità indiscutibili che non possono non essergli riconosciute. Il discorso su Annunziata è diverso . Quando ha accettato di fare il Presidente della Rai , seppure per poco più di un anno, sapeva che gli sarebbe stata data un’etichetta politica permanente che avrebbe largamente superato quella giornalistica per quanto prestigiosa. Le sue trasmissioni in verità non hanno mai avuto grandi ascolti sebbene l’autorevolezza dell’intervistatrice ne abbiano fatto una tribuna abbastanza ambita.
Per Berlinguer è diverso, sebbene vi sia il precedente della sorella Laura che lavora per TGCom 24. Lei, Bianca , è un simbolo perché è la figlia primogenita di Enrico Berlinguer che, insieme a Togliatti, è stato il più amato Segretario del PCI, tragicamente morto a Padova mentre teneva un comizio. Intrapresa, dopo la laurea in filosofia, la carriera di giornalista, è stata per nove anni direttrice e conduttrice del TG3 e successivamente titolare del talk show della terza rete RAI che ne hanno fatto un personaggio notissimo. Non discuto la decisione di lasciare la TV pubblica, ne’ le motivazioni che l’hanno causata, bensì quella di trovare subito un contratto in una rete di proprietà della famiglia Berlusconi, appena  orfana del Cavaliere, tradizionale nemico politico del PCI, da Berlusconi  rappresentato come la personificazione di ogni male da tutti i punti di vista.
Intendiamoci, nessun giudizio morale. Ognuno si comporta come crede e fa le scelte che ritiene più opportune. Chiedo tuttavia: la storia personale conta? Il cognome che si porta è importante? La “famiglia” alla quale si appartiene deve essere tenuta in considerazione? Io credo di sì. In una società che offre molte possibilità di collocazione adeguata al valore del professionista, la cura dell’immagine pubblica ha un valore non solo formale. Rappresenta una manifestazione di rispetto e di attaccamento a persone e fatti che hanno scritto pagine di Storia della Repubblica. Senza questo, tutto è mercato e affari.
Forse pensarla così è solo vecchio romanticismo. Oppure è pensare che i simboli meritano rispetto e attenzione.

 

Fonte Foto: Pxhere.com (CC0 1.0https://pxhere.com/it/photo/1616043

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