Guerra Russia-Ucraina: la corsa agli armamenti dei Paesi europei
di Gen. Salvatore Carrara, Vice Presidente e Responsabile Nazionale per la geostrategia, difesa e sicurezza di Democrazia Liberale
L’attuale guerra in corso sta determinando una corsa agli armamenti dei Paesi Europei, dopo anni di riduzione dei bilanci della Difesa. La Germania ha deciso di destinare il 2% del suo Pil per gli stanziamenti militari, e, anche l’Italia ha approvato un aumento delle spese per la Difesa che ormai da anni avevano segnato una continua diminuzione, mentre la Francia si prepara addirittura ad un conflitto ad alta intensità. Tutti, ormai, prima di questa tragedia Russia – Ucraina, che sta minacciando il pericolo di una estensione del conflitto, avevano ritenuto ormai lontani e, relegati ai ricordi del passato, i disastri della Seconda Guerra Mondiale e il conseguente triste periodo della Guerra Fredda che ha segnato l’inizio dell’equilibrio del terrore. Ma, esiste questo pericolo e quanto è reale?
Stiamo assistendo a spostamenti di truppe e mezzi dell’Alleanza Atlantica, per adesso in numero limitato, sul confine orientale dell’Europa che sembra destinato ad aumentare man mano che lo scontro diventa più cruento senza dare segni di soluzione. Molti in Italia sono stati scossi dalla notizia che lo Stato Maggiore dell’Esercito ha diramato una Circolare di approntamento che raccomandava di tenersi “pronti a combattere”. Si tratta di una normale direttiva, ad uso interno, nella quale si stabiliscono delle priorità nell’approntamento delle forze, nel caso di una minaccia all’Alleanza Atlantica, che non si capisce come sia stato reso pubblico, creando un ingiustificato allarmismo. Quindi, si tratta soltanto di incrementare l’addestramento del personale, che negli ultimi tempi è stato chiamato a svolgere incarichi di Ordine Pubblico, per consentirne il mantenimento della opportuna prontezza operativa, ricordando che il compito principale di una forza armata è quello quello di ricorrere all’uso legittimo delle armi.
Al momento è impensabile un intervento della NATO nel conflitto, in quanto non c’è alcun coinvolgimento di Paesi membri. L’unico pericolo potrebbe essere determinato da un deprecabile incidente, come temuto dal Generale Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica che si è espresso dicendo: “basta niente per sconfinare e trovarci in guerra. Per questo dico ai miei equipaggi che, mai come ora, ogni cosa deve essere fatta secondo le regole. C’è il rischio di tentativi di farci entrare in territorio ucraino, sarebbe la fine”.