Gli autolesionisti
di Guido Di Massimo
Chissà sa se da qualche parte nel mondo esiste un monumento alla paura? È improbabile – ma non impossibile – eppure la paura meriterebbe un grandissimo monumento. Se la specie umana non si è estinta, e lo stesso vale per moltissimi altri animali, lo si deve alla paura.
È normale, di fronte a un grave pericolo, specialmente se riguarda la propria vita, avere paura. E quindi fuggire. Si tratta di una reazione istintiva, innata e sviluppatasi insieme con l’evoluzione dell’uomo, e che ne ha garantito la sopravvivenza come specie.
Quando si parla di memoria si pensa sempre alla nostra memoria consapevole, cioè ai nostri ricordi, ma come specie è ben più importante quella memoria inconsapevole che si chiama istinto. È l’istinto che ha impresso nel nostro profondo le esperienze di milioni di anni, nei quali abbiamo imparato a sopravvivere nonostante tutto. E in questo sopravvivere e in queste esperienze ha molto giocato il lungo periodo nel quale l’uomo e chi l’ha preceduto sono stati oggetto di animali da preda di fronte ai quali l’unica “difesa” era la fuga. In generale ci si difendeva solo se non c’erano alternative.
Se ci sono alternative e non si fugge accettando il pericolo di essere mangiati e digeriti si va contro natura. E si va anche contro la ragione che indurrebbe il debole a garantirsi la vita fuggendo invece di difendersi o addirittura contrattaccare una bestia più grande e feroce. Eppure questo strano fenomeno di “non fuga”, di caparbia resistenza e anche di contrattacco esiste. Ma perché così sciocchi? Perché così inconsapevoli, incoscienti e autolesionisti, dannosi a sé e alla propria specie? E perché di così sciocchi ce ne sono spesso tanti come vediamo anche oggi?
Chissà? C’è forse accanto o al di sopra della sopravvivenza della specie fisica un qualche altro tipo di sopravvivenza a cui questi sciocchi tengono e che noi non capiamo? Come non ne capiamo la testardaggine e l’irragionevole incaponimento. C’è chi parla a volte di spirito, di cultura, di costumi, di tradizioni, della propria terra, della terra dei propri padri, d’indipendenza.
Ma cosa sono queste cose? Di che si tratta? Perché tanta caparbia irrazionalità? Chi può spiegare?