DIARIO LIBERALE, DOMENICA 30 LUGLIO 2023
di Roberto Tumbarello
In un racconto di viaggio da Roma a Foggia in treno riesce a scontentare sia la destra che la sinistra – L’ha scritto su Repubblica Alain Elkann, Gliel’hanno pubblicato perché padre dell’editore. E, criticandolo, ne hanno preso le distanze per i contenuti classisti. Descrive i suoi compagni di viaggio 17enni che, seppure in prima classe, non conoscono le regole più elementari dell’educazione. Parolacce pronunciate ad alta voce, disturbavano la quiete di tante persone con i capelli bianchi. I quotidiani di destra, invece, lo accusano di presunzione e snobismo. Insomma, un uomo eccentrico d’altri tempi e ragazzi non molto educati di oggi.
Andrea Purgatori se ne va in silenzio, anziché con l’enfasi che meritava il grande giornalista che era – Il clamore della sua morte, per i suoi 70 anni e la notorietà, è stato purtroppo oscurato dalla denuncia, forse inopportuna, dei familiari che insinuano un’assistenza negligente che ne ha affrettato il decesso. Eppure, scoperti i sintomi di un tumore fulminante che in pochi giorni gli ha distrutto i polmoni e ricoperto il corpo di metastasi, fu ricoverato in due diverse cliniche private. Si sono entrambe sbagliate? Quando hanno per le mani qualcosa che fa notizia, i magistrati non perdono occasione per cavalcarla, anche trascurando il merito.
Dopo la fine del combattimento gli atleti sono obbligati a salutare gli avversari? Ucraine squalificate – È successo a una fiorettista che, dopo avere battuto l’avversaria russa, si è rifiutata di stringerle la mano ai mondiali di Milano in segno di amicizia che non c’è. La russa non ha lasciato la pedana finché sono arrivate le autorità alle quali ha denunciato il grave sgarbo. La stessa situazione si è verificata al Roland Garros, dove la tennista ucraina ha negato la stratta di mano all’avversaria bielorussa. Forse non si dovrebbero fare incontrare atlete che vivono in un clima di guerra in cui altri non possono immedesimarsi né giudicare.
Seppure presieduta da un russo, la Federazione della Scherma ha reintegrato la fiorettista ucraina – Era stata squalificata per non avere risposto al saluto amichevole dopo l’incontro con l’avversaria russa. “In questo periodo di guerra in cui la Russia sta distruggendo il nostro paese e uccidendo tanti innocenti, non si può pretendere una stretta di mano amichevole. Sarebbe falsa, perché non c’è amicizia”, ha spiegato l’atleta. In effetti, l’abbraccio che i campioni si scambiano, annulla la rivalità agonistica e si torna a essere amici come prima di gareggiare. Dove c’è inimicizia non si può pretendere, come sostenevamo noi, di dimenticare.