BIDEN, UNA GRAZIA CHE CREA IMPUNITÀ E NE GIUSTIFICA TANTE ALTRE
di Giuseppe Gullo
La notizia della grazia concessa dal Presidente USA al figlio lascia interdetti. Non è l’aspetto giuridico formale quello che interessa esaminare. Il fatto stesso che Biden l’abbia concessa, essendo sicuramente consapevole della grande eco che avrebbe suscitato in tutto il mondo, significa che rientrava nei suoi poteri che cessano, com’è noto, il prossimo 20 gennaio. Le questioni sono altre e molto più rilevanti. Anzitutto i limiti intrinseci al regime democratico e all’esercizio del potere che discende dal consenso popolare. Essi hanno una delimitazione formale ed una “naturale“, nel senso che il potere deve essere esercitato nell’interesse generale sempre e comunque anche quando riguarda atti di clemenza individuali. Personalmente ritengo che sia giusto che un capo di Stato sia “legibus solutus” per la durata del mandato e con i limiti di atti contrari alla Costituzione. L’eletto certamente, ma non i familiari e i congiunti. Per loro dovrebbe valere il criterio secondo il quale la moglie di Cesare non solo deve essere irreprensibile ma deve anche apparire tale.
Le conseguenze della grazia accordata al figlio saranno devastanti in una società fortemente percorsa da tensioni sociali dove esiste una piccola percentuale di super ricchi e milioni di poveri e di lavoratori mal pagati al limite della sopravvivenza. Costoro cosa penseranno legittimamente di fronte all’impunità riconosciuta al figlio del Presidente? Avranno conferma che il principio della legge uguale per tutti, cardine di tutte le democrazie, non esiste se vi sono persone al di sopra della legge e dell’autorità statale che essa dovrebbe rappresentare.
Un altro aspetto non meno importante viene alla luce con forza. Il precedente che crea l’incredibile decisione di Biden legittima ogni analogo futuro provvedimento. Alla vigilia dell’insediamento di Trump, dipinto come corrotto e corruttore, l’uscente presidente democratico compie un atto che certifica che il marcio era dentro casa sua. Ne è talmente convinto da non sottoporre il figlio al giudizio di un Tribunale, come ogni cittadino, ma di dargli un salvacondotto motivato dal solo fatto di esserne il padre.
Sinceramente ogni misura viene ampiamente superata e si naviga nel mare inquinato del privilegio e delle guarentigie in favore del Capo. Nessuno ha niente da dire al riguardo? Sono questioni che non ci interessano? I riferimenti e gli appelli alla più grande “democrazia del mondo” li riserviamo solo quando li riteniamo utili? Sui principi non si transige, mai. La Storia prima o poi presenta il conto!
Fonte Foto: Flickr.com – Wally Gobetz – CC BY-NC-ND 2.0