Dieci anni dal lancio della “ Belt and Road initiative”
di Michele Genovese
Lo scorso 18 ottobre si è concluso nella capitale cinese un vasto evento, il terzo “Forum Belt and Road per la cooperazione internazionale” fortemente voluto dalla Cina per celebrare il decimo anniversario della “Belt and Road Initiative”, un articolato programma d’investimenti infrastrutturali e d’iniziativa diplomatica ad ampio raggio per promuovere il ruolo della Cina nel mondo e legare a sé, nella prospettiva di una dinamica evoluzione delle economie, un ampio numero di Paesi, molti dei quali ancora in via di sviluppo. Ne è risultato un evento di estrema rilevanza che ha pubblicizzato il ruolo della Cina nello sviluppo mondiale e una visione per molti versi alternativa alle Democrazie occidentali. Si è enfatizzata da una parte la partecipazione di un gran numero di Capi di Stato o di Governo, simbolo di decisa adesione e supporto, mentre d’altra parte si è fatta notare l’assenza, per ragioni politiche contingenti, di alcuni tra i Paesi più sviluppati che avevano invece aderito alle precedenti edizioni. L’iniziativa si è svolta in una sontuosa cornice di ospitalità e in un clima d’innegabile entusiasmo. Molti leader hanno espresso al Forum la speranza di un costante sviluppo sostenibile in un contesto mondiale multilaterale e cooperativo.
Secondo le stime ufficiali, il programma ha mobilitato ben 1.000 miliardi di dollari in finanziamenti, svolgendo un ruolo sostanziale nell’aiutare i paesi in via di sviluppo a costruire infrastrutture indispensabili per il miglioramento delle condizioni di vita e per uno sviluppo sociale ed economico sostenibile. L’iniziativa si propone adesso di entrare in una nuova fase di sviluppo “di alta qualità”: forum separati di proposta e dibattito hanno affrontato i temi dell’economia digitale e dello “sviluppo verde”.
Com’è noto, l’Italia ha aderito alcuni anni addietro alla B.R.I., tuttavia con risultati poco soddisfacenti. E’ possibile che in occasione di un prossimo incontro tra il Capo del Governo italiano e l’Alta Dirigenza cinese venga prospettata una revisione o perfino il mancato rinnovo dell’accordo alla sua scadenza. In tal caso, è auspicabile che si raggiunga un consenso in termini accettabili da entrambe le parti nel rispetto delle reciproche esigenze.
In concomitanza con l’evento principale, il 19 ottobre si è svolto con successo presso l’Università Renmin di Pechino il secondo Forum Internazionale “Dialogo tra la Cina e il mondo: la modernizzazione cinese da una prospettiva internazionale”. Esperti e studiosi provenienti da 17 paesi si sono riuniti per concentrarsi sulle prospettive della civiltà umana in un contesto di modernizzazione, ponendo a confronto l’approccio tradizionale delle Democrazie occidentali e quello per molti versi alternativo propugnato dalla leadership cinese e che non manca di attirare un certo numero di Paesi in via di sviluppo.
La cerimonia di apertura ha visto intervenire il Prof. Wang Yi, vicepresidente della Renmin University che ha molto apprezzato la validità del Forum, accogliendo e ringraziando i partecipanti e il vasto pubblico internazionale. La modernizzazione in stile cinese si basa sulle condizioni nazionali e si avvale dell’esperienza di altri paesi. Non solo eredita storia e cultura, ma integra anche la civiltà moderna. Non solo per avvantaggiare il popolo cinese, ma anche per promuove anche lo sviluppo comune del mondo. La modernizzazione in stile cinese ha creato una nuova forma di civiltà umana. È la strada maestra per costruire un Paese forte e ringiovanire la nazione. È anche l’unico modo per la Cina di perseguire il progresso umano e l’armonia mondiale, offrendo nuove opportunità per lo sviluppo mondiale.
L’evento, ispirato e realizzato dal Prof. Wang Yiwei, direttore del Centro per gli studi europei dell’Università Renmin e dai suoi collaboratori, si è svolto tramite il consueto schema degli interventi programmati e di alcune tavole rotonde che hanno messo a confronto differenti visioni in un clima di rispetto reciproco e di attenzione per le opinioni degli interlocutori.
Ten years since the launch of the “Belt and Road initiative”
Last October 18th, a vast event took place in the Chinese capital, the “ Third Belt and Road Forum for international cooperation”, strongly supported by the Chinese leadership to celebrate the tenth anniversary of the “Belt and Road Initiative”, a complex program of infrastructure investments based on wide-ranging diplomatic moves to promote China’s role in the world and bind to itself, in the perspective of a dynamic evolution of economies, a large number of countries, many of which are still developing. The result was an extremely important event that publicized China’s role in world development and an alternative vision to Western democracies. On the one hand, the participation of a large number of Heads of State or Government was emphasised as a symbol of decisive adhesion and support, while on the other hand it has been noted the absence, for contingent political reasons, of some of the more developed countries that had instead adhered to the previous editions. The initiative took place in a sumptuous setting of hospitality and in an atmosphere of great expectations. Many leaders expressed at the forum their hope for continued sustainable development in a multilateral and cooperative global context.
According to official estimates, the program has mobilized as much as $1 trillion in financing, playing a substantial role in helping developing countries build essential infrastructure for improving living conditions and sustainable social and economic development.
The initiative now aims to enter a new phase of “high quality” development: separate proposal and debate forums have addressed the issues of the digital economy and “green development”.
A few years ago, Italy has joined the B.R.I. however so far with unsatisfactory results. It is possible that during a forthcoming meeting between the Head of the Italian Government and the Chinese leadership a revision or even the non-renewal of the agreement upon its expiry might be proposed. In this case, all efforts should be made to reach a consensus in terms acceptable to both parties in full respect of the mutual needs.
In conjunction with the main event, the second international forum “Dialogue between China and the world: China’s modernization from an international perspective” was successfully held on October 19 at Renmin University in Beijing. Experts and scholars from 17 countries gathered to focus on the prospects of human civilization in a context of modernization, comparing the traditional approach of Western democracies and the in many ways alternative approach advocated by the Chinese leadership, attracting several developing countries.
The opening ceremony saw the participation of Prof. Wang Yi, vice president of Renmin University, who greatly appreciated the validity of the Forum, welcoming and thanking the participants and the vast international public. Chinese-style modernization is based on national conditions and draws on the experience of other countries. It not only inherits history and culture, but also integrates modern civilization. Not only to benefit the Chinese people, but also to promote the common development of the world. Chinese-style modernization has created a new form of human civilization. It is the main road to building a strong country and rejuvenating the nation. It is also the only way for China to pursue human progress and world harmony, providing new opportunities for world development.
The event, inspired and created by Prof. WangYiwei, director of the Center for European Studies of Renmin University and his collaborators, took place through the usual scheme of scheduled interventions and some round tables which compared different visions in a climate of mutual respect and attention for the not always converging opinions of the participants.
Fonte Foto: Wikimedia Commons – Lommes – CC BY-SA 4.0 Deed