LA DEMOCRAZIA USA DINANZI AL TIMORE DI UNA NUOVA PRESIDENZA TRUMP

LA DEMOCRAZIA USA DINANZI AL TIMORE DI UNA NUOVA PRESIDENZA TRUMP

di Giuseppe Gullo

Gli Usa hanno sempre suscitato negli occidentali opposti sentimenti. Chi è nato dopo la fine della seconda guerra mondiale ha riconosciuto all’esercito americano il merito principale della liberazione conseguente alla vittoria e al ripristino della democrazia nel nostro Paese. Ha vissuto la rinascita economica che gli aiuti americani hanno fortemente favorito. Ha pensato a quel Paese lontano come a un mito di benessere, di democrazia e di grandi opportunità per tutti. Ben presto quest’immagine ha cominciato a offuscarsi di fronte alle tensioni sociali razziste mai sopite spesso sfociate in omicidi brutali e immotivati e a ricorrenti interventi militari in Paesi inermi o quasi che si sono risolti in massacri d’indigeni e gravi perdite americane. Pur tuttavia per metà del secolo scorso e ancora in questi decenni del presente quel paese è stato saldo presidio contro le insidie reali del comunismo e dell’autarchia. Questo ha consentito all’Occidente di progredire e di migliorare le condizioni di vita di centinaia di milioni di persone. Non è accaduta la stessa cosa nel resto del mondo, con l’eccezione di Cina e India che hanno trovato al loro interno mezzi e forza per diventare protagonisti sullo scacchiere mondiale. Il saldo americano verso l’Occidente è positivo nonostante tante ombre che ci sono state e che permangono.
Ora siamo a uno snodo fondamentale nel quale giocano un ruolo importante alcuni rilevanti fattori. Anzitutto la leadership. Biden è anziano, non è mai stato un trascinatore, è cresciuto all’ombra di Obama senza averne il carisma. Come capo della maggiore potenza mondiale si trova ad affrontare problemi rispetto ai quali non sembra in grado di adottare sempre e tempestivamente le scelte che esse richiedono, anche se la crisi Ucraina, dopo le iniziali titubanze, è stata poi affrontata con decisione, e le elezioni di mezzo termine, temute per il loro effetto destabilizzante, hanno mostrato una buona tenuta della democrazia americana, ma l’avvicinarsi delle elezioni residenziali sta alimentando timori capaci di creare un preoccupante blocco d’iniziative.
E si fa strada in qualcuno l’ipotesi di eliminare Trump per via giudiziaria., che a mio avviso sarebbe un errore gravissimo e un vulnus per la democrazia americana. Penso che Trump sia stato un pessimo Presidente. Ma è stato eletto e il sistema democratico comporta rischi di questo genere che non possono essere evitati se non col voto popolare. L’idea di imboccare scorciatoie giudiziarie è pessima e potenzialmente esplosiva. La preoccupazione che Trump possa correre per la casa Bianca con possibilità di vittoria deve essere affrontata e superata convincendo gli elettori che la sua elezione farebbe fare agli Usa un pericolosissimo salto nel buio sia in politica interna sia nei rapporti internazionali. E tuttavia, se questa linea dovesse risultare perdente e se Trump dovesse vincere le elezioni, sarebbe assolutamente necessario prendere atto dell’esito del voto ed accettarne le conseguenze. Sarebbe, a mio avviso, il male minore rispetto a quello che potrebbe accadere se venisse arrestato a pochi mesi dalle elezioni, senza che vi sia stata fino a questo momento alcuna formale incriminazione e tanto meno un processo dal quale sia emersa una sua responsabilità precisa e acclarata nel contraddittorio delle parti.
C’è da considerare che l’accusa di avere portato via dalla Casa Bianca documenti segreti non ha avuto seguito ed è sostanzialmente scomparsa dai media appena si è saputo che più o meno  la stessa cosa ha fatto il Presidente in carica. I presunti reati fiscali, di cui ogni tanto si parla, fanno venire alla mente il caso di Al Capone con la sostanziale differenza che nel caso di Trump si tratta pur sempre di un ex Presidente degli States. Il sistema presidenziale ha insito il rischio di affidare a una persona un potere enorme difficilmente controllabile nel caso in cui colui che ne sia investito vada oltre i limiti fissati dalla legge e dalla correttezza costituzionale. Il limite dei due mandati ha questa funzione come lo “impeachment” al quale si è fatto ricorso, se non sbaglio, nel solo caso di Nixon e dello scandalo Water Gate, ottenendo le dimissioni del Presidente senza andare oltre.
E’ interesse di tutti che la democrazia americana sia in salute e in buone mani, in quanto da essa dipende in buona parte la solidità e la prosperità della parte del mondo di cui facciamo parte.
E non mi sembra cosa di poco conto!

Fonte Foto: Gage Skdimore, Wikimedia Commons

Commenta questo articolo

Wordpress (0)
Disqus ( )