IL FENOMENO 5 STELLE E LE SUE AMBIGUITÀ

IL FENOMENO 5 STELLE E LE SUE AMBIGUITÀ

di Giuseppe Gullo

Il fenomeno 5 Stelle, contro ogni previsione, continua. Appena un anno fa il movimento fondato da Grillo era in terapia intensiva e sembrava che dovesse scomparire dalla scena politica o, per loro nella migliore delle ipotesi, attestarsi a una percentuale inferiore al 10. Così non è stato, sebbene i pentastellati abbiano perso in una legislatura oltre la metà dei voti conseguiti nel 2018. Sono rimasti tuttavia il terzo partito e godono in questo momento di sondaggi favorevoli. Il miracoloso rianimatore è stato il PD che è riuscito in un’impresa al limite dell’impossibile e per la quale ha pagato e continua a pagare un prezzo molto elevato. Gli errori dei democratici sono stati molti ma due mi sembrano i più gravi e dannosi per gli eredi della sinistra post-comunista.
Il primo riguarda l’atteggiamento assunto al momento della definizione delle alleanze elettorali. Gli elettori hanno avuto la ragionevole sensazione che il PD fosse disposto a qualunque concessione pur di arrivare ad un accordo elettorale. Ciò ha creato da un lato il convincimento di una qualche arrendevolezza verso il M5S su questioni fondamentali di linea politica, rendendolo ondivago e non credibile. Mi riferisco alla collocazione internazionale del nostro Paese e alla posizione sulla guerra in Ucraina, alle battaglie sui diritti civili, alla politica economica e ambientale e a quella in favore del Mezzogiorno, alla Giustizia, alle riforme costituzionali e alla legge elettorale. Andare al traino dei 5S è stato esiziale, ha fatto sbiadire l’identità del Pd e la sua immagine.
Il secondo errore, non meno grave, è stato quello di apparire o essere profondamente diviso al proprio interno sul giudizio politico nei confronti dei grillini, oscillando tra posizioni che teorizzavano un’identità di obiettivi e una quasi comune radice sociale, e quelle che più realisticamente pensavano a un’alleanza elettorale strumentale in quanto necessitata dal sistema elettorale. Il cinismo di Conte, il populismo insito nel reddito di cittadinanza e la permanente volontà di una parte di elettorato di essere “contro” hanno fatto il resto, determinando il risultato elettorale di settembre.
Il fatto più preoccupante è un altro. A congresso del PD aperto e con i candidati schierati nella competizione per le primarie, nessuno dichiara in modo aperto, chiaro e convincente quale sarà la linea di confronto del PD col M5S, su quali proposte e con quali finalità. Com’è noto, i deputati pentastellati hanno votato alla Camera contro l’invio di armi al popolo Ucraino. È compatibile questa posizione con l’atlantismo e la lealtà con l’Occidente del PD? Il Reddito di cittadinanza è intangibile o può essere modificato radicalmente alla luce dell’esperienza maturata in questi anni e degli abusi che sono stati accertati e che vengono alla luce ogni giorno? Il problema dei degassificatori e degli inceneritori deve essere affrontato in modo da rendere le città autonome nello smaltimento dei rifiuti? Le ricerche di gas e lo sfruttamento dei giacimenti sul nostro territorio devono riprendere o dobbiamo essere condannati a dipendere da altri Paesi in eterno per il fabbisogno energetico? L’autonomia differenziata va contrastata in ogni modo anche con la mobilitazione di tutte le forze disponibili o il Sud va abbandonato al suo destino?
La lista è lunga e sarebbe facile continuare. Una domanda sorge spontanea: nel congresso di un grande Partito progressista di cosa si dovrebbe discutere se non di quale sia la linea da seguire in ordine alle questioni sopra indicate e ad altre non meno rilevanti, per esempio in materia di fisco, diritti civili, lotta alle diseguaglianze, e altre ancora. E’ una pretesa eccessiva chiedere di sapere cosa s’intende fare per l’Italia?
Riconosco i miei limiti nel non riuscire a capire fino in fondo quale sia il modello di società alla quale tende il movimento nato dal vaffa.. day. Si esaurisce del tutto nella contestazione della c.. d. “casta”, della quale per altro il capo politico dei 5S fa parte a pieno titolo per ceto, censo, abitudini e attitudine politica? Il consenso di cui gode il M5S deve essere mantenuto destinando decine di miliardi di euro per sovvenzionare i non lavoratori che preferiscono restare a casa, magari lavorando in nero, piuttosto che accettare un lavoro rinunziando al RdC ? il M5S continuerà a  intrattenere rapporti più o meno coperti con la Russia negando aiuti militari all’Ucraina e così sostanzialmente consegnando una parte di quel paese agli invasori? E, sull’altro versante, continuerà a mantenere rapporti preferenziali con Trump, come confermano le notizie di questi giorni pubblicate dal New York Times sulle missioni segrete a Roma del Ministro della Giustizia dell’amministrazione Trump presso il Presidente del Consiglio Conte?
Tutti fatti troppo clamorosi e gravi, al cui cospetto non si può fare finta di non sapere e non capire. Il cittadino elettore desidera chiarezza e coerenza!

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    Condivido la nota anche se cattocomunista dal 1956.

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