DIARIO LIBERALE DI DOMENICA 07 AGOSTO 2022
di Roberto Tumbarello
Buone notizie per gli amanti della guerra.
Oltre che tra Russia e Ucraina sta per scoppiarne un’altra tra Serbia e Kosovo.
Movimenti di truppe al confine tra i due paesi. Le strade sono deserte, i supermercati, presi d’assalto, sono vuoti. Che noia ormai quell’altra guerra. Ne siamo tutti stanchi. Ci vuole una novità ogni tanto. Per chi tiferemo questa volta? I personaggi non sono altrettanto famosi. Si tratta di due paesi di poca importanza. È come Empoli–Salernitana. Prima di decidere, vediamo per chi tifano Putin e Orban, poi ognuno deciderà. Ma accontentiamoci perché sono più vicini all’Italia. Non hanno ordigni nucleari. Sono più umani ma la gente muore ugualmente. Così ci piacciono le guerre.
Meloni denuncia la macchina del fango della sinistra perché il New York Times accusa Fratelli d’Italia di fascismo.
Una calunnia assurda cui nemmeno quegli ingenui degli italiani crederanno. Questi americani che pensano di poter criticare liberamente chi non la pensa come loro, sono capaci di rinfacciarle pure di intendersela con Orban e la Le Pen. Sembra che persino in Italia – dove finora litigi e odio erano sconosciuti – comincino a germogliare fake news. Non tutta la destra – chiamata ancora centro destra, senza più centro – è d’accordo di concedere la guida del Paese a una donna, sempre che prenda più voti. Però, la Presidenza del Senato la pretende di diritto chi ne fu espulso.
La coalizione di centrosinistra è più numerosa ma se non perde non è contenta.
Mentre le destre sono più coese, Neppure la destra si piace. Alle presidenziali i loro candidati sono stati bocciati da loro stessi. Ma, pur di arrivare al potere, alle politiche trovano l’accordo. La loro è una religione. I dogmi non si discutono. L’accordo Letta-Calenda è saltato, ma, per la verità, tra loro una vera coalizione non c’è mai stata, Fratoianni non vuole la Carfagna. Letta non può allearsi con Renzi. Sono un’accozzaglia di sprovveduti che contestano tutto e non possono governare, mentre Calenda ha avuto il rinforzo degli evasi da Forza Italia che potrebbero fare la differenza.
Imprenditore impazzito o illuminato?
Alberto Bertone regala una mensilità in più ai 200 dipendenti dell’azienda.Produce l’Acqua Sant’Anna a Cuneo e, come quasi tutti gli industriali, fa un sacco di soldi. Ma, a differenza degli altri, si rende conto che da un po’ di tempo operai e impiegati hanno un’espressione triste. Il rendimento ne risente perché chi è contento produce di più e meglio. Dopo la paura e le privazioni del Covid, adesso l’inflazione divora le buste paga. Alimentari, elettricità e benzina hanno prezzi proibitivi e i salari sono gli stessi. “Spero lo facciano anche altri”, dice. La gratifica non è denaro regalato, ma investito nel sorriso di uomini e donne con cui trascorriamo la vita.
Gentile Professore, sono mesi che le suggerisco di lasciare il M5S di cui lei è estraneo.
A decidere è sempre Grillo. Un uomo del suo livello, che ha guidato due governi, ha gestito il paese nel momento peggiore della pandemia, portato tanti soldi dall’Europa e stimato dagli italiani non può prendere ordini da chi vuole riempire di nuovo d’ignoranti il Parlamento. Sono tante le figuracce che le hanno fatto fare e altre seguiranno. Vada a bussare al PD o a Calenda, la cui “Azione” è diventato il polo moderato che gli elettori aspettavano per tornare a votare. Da qualche parte una candidatura la rimedierà. Se arriva Di Battista lei conterà ancora meno. E se non lei, se ne vergognerà chi, un tempo, nutriva stima nei Suoi confronti.
Che sprovveduto Letta di proporre la tassa di successione per l’eredità dei patrimoni.
Come quello di Del Vecchio. Non è una proposta scriteriata, ma inopportuna in campagna elettorale. Un politico doveva prevedere che avrebbe dato ai suoi avversari – protettori dei ricchi e del loro capitale, anziché della povera gente – il pretesto per accusare il PD di volere imporre altre tasse al ceto medio. Le destre dicono di volerle ridurle pur non avendolo mai fatto nei tanti anni che hanno governato. Essendo un professore, Letta non se ne rende conto. Per di più gli elettori sono ingenui e non capiscono. Perché mogli e figli del de cuius non dovrebbero pagare una tassa sulle decine di milioni che ereditano, purché si tratti di patrimoni di una certa consistenza?
Est modus in rebus!