25 Aprile: “Faro di Libertà“
di Pippo Rao
Oggi, Festa della Liberazione di tutti gli italiani, registreremo, purtroppo, qualche assurda, incolta e antistorica posizione da parte di rappresentanti istituzionali che si sentono, ancora oggi, più vicini alle Brigate nere che a quelle patriottiche “CVL”, “SAP” e “GAP”.
Consiglierei agli immemori di leggere alcune lettere della resistenza italiana ed europea per capire come tanti giovani antifascisti affrontarono la morte per la difesa dell’idea della Libertà, fucilati per mano fascista, senza avere mai esitato sul primato della Libertà rispetto alla vita.
“Io muoio, ma l’idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella. Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile……La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio. Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà”.
Così scriveva, Giordano Cavestro studente di scuola media superiore nato e vissuto a Parma, il 4 maggio 1944.
Mi conforta, tuttavia, leggere oggi l’appello di Gianfranco Fini che, da Fiuggi in poi, aveva trasformato la destra, chiudendo i conti col fascismo e immaginando una destra europea, liberale, che è quella che manca ancora in Italia.
Peccato che il suo percorso si sia interrotto per le note ragioni!
E mi piace pensare che la lucidità di Fini possa influenzare, domani 25 aprile, la Presidente Meloni che ha l’occasione per mettere la parola fine alla pagina “del male assoluto“ ricompattando tutti gli Italiani intorno ai valori assoluti della nostra Costituzione nata dalla Resistenza antifascista.
Il che, ovviamente, non vuol dire che tutti gli antifascisti erano democratici, ma piuttosto che tutti i democratici erano, e oggi devono ancora essere antifascisti.
Fonte Foto: Petr Kratochvil – Licenza CC0 Public domain